Finalmente al mare

Ecco la filastrocca di Lucia (10 ottobre 2004).

Son finite oilà le scuole
mi aspetta il mare e il sole
per giocare all’impazzaa
sulla spiaggia ondulata.

Piedi nudi: si consiglia
insaponati col “Marsiglia”
e poi correr verso il mare
cominciando a nuotacchiare

Nulla va dimenticato,
uno zaino ben stipato
e la crema più appropriata
per la pelle delicata;

Se, invece, sei scuretto
col materassino vai diretto
dentro l’acqua un po’ salina,
non scordar la ciambellina
nel caso che ci sia maretta,
oppur prendi una barchetta.

Sai…ci son barche a pedali
e, se ti tuffi nei fondali,
una volta arrivato
in un punto segnalato
dalle boe delimitanti
per gli impavidi bagnati,
vedrai quanti pesciolini
se indossi gli occhialini:

Ci son barriere coralline
che somigliano a perline;
muschi, granchi e conchigliette
e le timide ostrichette

Urca brillano i miei occhi
nel veder tanti balocchi!

Ma è già l’ora di tornare
sulla sdraio lungo mare
e, per mano, con papà
incontriamo il vu-coumprà
che ci vende i fazzoletti
cianfrusaglie e braccialetti

Sotto al sole mi vien sonno
così chiacchiero col nonno
Che, con pala e secchiello,
vuole fare un bel castello
e mi chiama ad aiutarlo
perchè solo non sa farlo.

Accipicchia che sbadato
le istruzioni s’è scordato!
“Ma non servono”, mi dice
“basta una mente sognatrice!

Su su c’è da lavorare
tu comincia a scavare,
poi prendi la carriola
e fai un passaparola
così anche gli altri bimbi
usciran dai loro limbi
e, insieme, birichini,
giocheremo ai soldatini”!

Alle 12 che acquolina
c’è la torta pasqualina
e la mamma, tanto buona,
ne ha tagliato una fettona
per ognuno dei presenti
figli, amichetti e parenti.

Dopo, come companatico,
per il panino è più pratico
mortadella con stracchino
la frittata o un salamino:
che, seppure un po’ indigesti,
a digerire noi siam lesti!

Così dopo due orette,
con ciambella e pinnette,
noi bambini baldanzosi
di tuffarci siamo ansiosi
e corriamo di gran fretta
nell’acqua ora più freschetta!

Brr…che brividi, all’inizio,
poi, diventa un vero sfizio
e si gioca col pallone,
ma qua e là un aquilone
in su si vede svolazzare
sulla spiaggia lungo mare.

Din don dan, la campanella
è l’ora della pennichella;

Alle quattro il gelataio
mi fa zompar giù dalla sdraio
e un cono al cioccolato
me lo gusto col palato;
poi una fetta di melone,
seduto sotto l’ombrellone,
me la mangio, quatto quatto,
addentandola di scatto;
ma che razza di sbadato
mi son tutto sbrodolato!

Com’è bello stare in acqua
poi, la doccia ben mi sciacqua
e, dentro l’accappatoio
con il laccio a scorsoio,
mamma mi asciuga tutto
perchè in acqua più mi butto!

Mentre stavo pisolando
e il nasino un po’ scottando,
mi svegliai perchè un insetto,
per farmi un bel dispetto,
cominciò a zompettare
sul mio dito anulare:
era una formichina
che, fin sulla testolina,
arrivò in un baleno
svicolando come un treno!

Io, allora, l’agguantai
ma schiacciarla…no giammai!
la rimisi sulla sabbia
e lei se ne andò…mannaggia!

Volevo diventar suo amico
ma lei mi prese per nemico!
così cercai altri bambini
e, vicino a due bagnini,
avvistai una carrozzella
con una bimba paffutella.

Che strana sedia a rotelle
aveva pur due manovelle!
e, spinto da curiosità
andai dritto verso là.

“Ciao le dissi, son Lionello
vuoi vedere il mio castello”?
Senza spremer le meningi
lei rispose: “se mi spingi”!
“sai, non posso camminare,
ma se tu ti dai da fare,
possiamo andare dove vuoi
però prima dillo ai tuoi,
se sparisci all’improvviso
sai il pallor sul loro viso”?!

“Bene allora facciam presto
poi pensiamo anche al resto
per esempio, che ne dici
se ti presento i miei amici”?

“Sei gentile, sai, Lionello
e, anche se farai il monello,
son pur io un peperino
fa lo stesso se non cammino”?

“Ma che vuoi che me ne importi
un mio amico ha gli occhi storti
ma somiglia a paperino
perchè è vispo e chiacchierino”.

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