Fuoco, aria, acqua e terra

Ecco la filastrocca di Zia Mariù (22 novembre 2009).

Tutti gai e sorridenti
si uniron intorno ad un tavolo
i quattro elementi.

Fuoco, aria, acqua, terra.
Un di loro il re doveva diventar.
E cominciaron ad argomentar.

E disse il fuoco:
Son bollenti la mie lingue
quel che brucio si estingue.

S’alzò l’aria impertinente:
tu non ci hai capito niente!
Non son qui a perder tempo
Sono il vento, sono il vento.

Ma calmando la corrente
con un refolo gentile,
onde evitar un incidente,
con un fare un po’ servile,
consigliò all’amico riscaldato
d’esser un po’ più moderato.

E parlò la quiete terra:
Io vi ospito, signori
e senza fare distinzioni
lascio il posto a chicchessìa
ma non mi voglio pentir che facciate una follia.

Prese voce una lieta gocciolina:
Sono l’acqua dissetante
accarezzo fiori e piante,
spengo il fuoco impetuoso
e calmo il vento dispettoso.

Tutti salutò la leggera gocciolina
e se ne andò sulle ali di una farfallina.

Con un soave applauso
invece del re fu eletta una regina.

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