Fuori del guscio
Arpalice Cuman Pertile
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C’era una volta, in mezzo a tanti, un ovo,
con dentro un bel pulcino novo novo.
La chioccia notte e giorno lo covava
e delle penne sue lo riscaldava.
Con la piccola testa un bel mattino
fuori del guscio s’affacciò il pulcino.
Si guardò intorno e disse: “Pio, pio, pio…
È grande il mondo? Vo’ vederlo anch’io!”.
La madre gli rispose: “Crò, crò, crò…
Altro che grande! Te lo mostrerò”.
E quando fu coperto di piumette
ed ebbe più robuste le zampette,
la buona chioccia lo condusse fuori
cogli altri fratellini in mezzo ai fiori,
nel prato, sovra il colle, via per l’aia,
fin nella strada rumorosa e gaia.
“Oh! Com’è bello, com’è grande il mondo!”
ripeteva il pulcino assai giocondo.
Un dì trovò la chioccia una comare
ch’era stata lontan, di là dal mare,
e narrava grandiose novità
di treni, di persone e di città.
Il pulcino ascoltava a becco aperto
e dicea fra se stesso: “Oh! certo certo,
dentro nell’ovo un povero pulcino
crede che il mondo sia piccin piccino,
ma fuor del guscio sente certe cose
che son davvero assai meravigliose.
Se anch’io potessi, vorrei ben viaggiare
per conoscere il mondo ed imparare!”.
Disse la madre: “Crò, crò, crò… cro crò:
dai libri impara chi viaggiar non può!”.
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