Gigante e Gigantone

gigante

Vivevano in Irlanda molto tempo fa un gigante e una gigantessa.
Gigante, così lo chiamava tutta la gente, aiutava gli uomini a costruire ponti, mentre gigantessa, come tutte le brave mogliettine, lavorava in casa.
Al tempo della nostra storia, gigante si trovava sulla costa irlandese per costruire un ponte che potesse congiungere l’Irlanda e la Scozia, evitando così i pericoli della navigazione.
Un giorno Gigante annunciò agli uomini suoi collaboratori nell’impresa che sarebbe tornato a casa perché sentiva molta nostalgia di sua moglie.

Nonostante tutte le preghiere degli uomini, gigante partì. Ma è possibile che un gigante soffrisse di nostalgia?

In verità, aveva sentito parlare di Gigantone, il gigante più forte dell’Irlanda, che voleva sfidarlo e Gigante aveva molta paura perché sapeva che non era forte come il suo avversario.
Cammina e cammina arrivò a casa, la Gigantessa subito gli preparò meravigliosi pranzetti ma ben presto si accorse che il marito non gliela raccontava molto giusta.
Dopo tante insistenze, Gigante raccontò tutta la storia e la moglie decise di aiutarlo.
Prese così un catino, immerse la sua pietra magica e subito l’acqua divenne torbida, soltanto Gigantessa con i suoi poteri magici era in grado di leggervi.
“Marito mio, sei già in grave pericolo: Gigantone è al limitare del bosco”.
“Oh mogliettina, ben presto arriverà e per me sarà la fine” piagnucolava il grande gigante.
La moglie, che era una donna dal carattere deciso e lo aiutò. Si rivolse subito a sua sorella: “Sorella cara, dove sei?” urlò la gigantessa dalla sua finestra. “Sono qui giù, nella valle”
“Guarda allora fino al limitare del bosco e dimmi, vedi qualcuno?”
“Oh sorella, vedo un mastodontico gigante che si avvicina di fretta e furia”.
“Che disgrazia presto sarà qui e ucciderà il mio povero maritino! Aiutami, ti prego!”.
Gli offrirò la merenda, così voi avrete il tempo di organizzare un piano” rispose cordialmente la sorella, che rientrò in casa e cominciò a preparare un vera merenda da gigante: 90 panini con burro,30 litri di birra e 4 chilometri di salsiccia.
Quando scorse Gigantone nei pressi della sua casa, lo chiamò: “Gigantone, ti offro la merenda per rispettare l’ospitalità tra noi giganti”.
Gigantone, che aveva sempre molta fame, non rifiutò e per tutto il pomeriggio restò nella casa della sorella.

Ma cosa succedeva a casa di Gigante?

Fervevano i preparativi, Gigantessa aveva prepararto: 30 panini con dentro il ferro e uno morbidissimo, aveva munto 80 mucche e ne aveva fatto ricotta e aveva travestito Gigante da bambino.
Stava scendendo la sera, quando bussò alla porta Gigantone.
“Chi sarà mai?” disse gigantessa con voce sorpresa.
“Sono Gigantone e vengo a sfidare Gigante!” tuonò Gigantone.
“La fortuna non vi assiste, Gigantone, mio marito è appena uscito e non ritornerà che tra un’ora. Nel frattempo entrate pure, vi offrirò la cena”.
“La fame è molta, mi fermerò a cena con voi”.
La Gigantessa, con aria innocente, servì subito un buon barile di birra poi disse: “Gigantone, volevo chiedervi un piacere, potete uscire e rivoltare la casa come fa ogni sera mio marito, perché tira molto vento di notte da queste parti?”.
Gigantone uscì allibito, pensanso: “Che forza che deve avere questo gigante!”.
Gigantessa, non contenta, gli chiese anche di spaccare una parte della montagna perché aveva bisogno di acqua per il tè.
Gigantone cominciava a temere la forza del suo avversario.
Dopo tanti ringraziamenti, Gigantessa con un gran sorriso offrì il pane con ferro a Gigantone: “Ma come è duro il vostro pane!” esclamò dolorante il Gigante.
“E’ la pietanza preferita da mio marito! Ne mangia a volontà tutti i giorni. E anche il mio bambino ne va pazzo” disse la gigantessa, presentando a Gigantone il gigante vestito da bambino.
“Se questo è il bambino, chissà come sarà grande il padre e che forza avrà per mangiare questo pane così duro!” pensava Gigantone con il cuore gonfio di paura.
Intanto Gigantessa aveva dato a Gigante la pagnotta soffice, che se la mangiò in un boccone.
Gigantone, spaventato dalla forza immane del bambino, decise che forse era meglio non sfidare il padre e se ne andò impaurito.

Il gigante potè così tornare a lavorare senza aver paura.

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