Gli aghi dei nani
Franco Bianchi (Sancio Pancetta)
Tratta da: Strofette da passeggio (Antonio Vallardi Editore - 1955)
Leggiamo insieme: Gli aghi dei nani di Franco Bianchi (Sancio Pancetta)
È bello andare per la pineta
or che l’inverno già si avvicina.
Tu poni, un poco triste e un po’ lieta,
nella mia mano la tua manina:
sul nostro capo, filtra barbagli
ancora il sole fra i rami neri
ed in quel folto mille ritagli
d’azzurro ancora splendon leggeri…
I nostri passi, morbidi e muti,
par che calpestino strani cuscini:
sono mucchietti d’aghi, caduti,
aridi e gialli, dai grandi pini.
Tu, mentre in giro con gli occhi vaghi,
frusciar li senti sotto i tuoi piedi:
“Oh babbo, dimmi, tutti quest’aghi
a cosa servono dunque?” mi chiedi.
“Questi son gli aghi, cara, dei Nani,
dei Nani sarti della foresta:
prima che inverno giunga, domani,
con il rovaio, con la tempesta,
qui porteranno, sotto la luna,
la lana, che ora filan le Fate:
ad ogni aghetto fatta la cruna,
v’infileranno bianche gugliate.
Poi, tutta notte svelti cucendo
accovacciati lassù tra i rami,
fanno un lavoro lieve e stupendo
di candidi orli, bianchi ricami:
ad ogni ramo fanno un merletto,
ad ogni foglia danno il suo punto
bianco; di bianco persino il tetto
della capanna nera è trapunto.
Ad agucchiare sgobba lo stuolo;
ma sul mattino l’opera è fatta,
e i bianchi avanzi caduti al suolo
un bel tappeto fanno di ovatta.
E quel mattino noi ci si desta
e alla finestra si dà un’occhiata:
son tutti candidi monte e foresta…
Tu gridi: “Babbo, che nevicata!”.
Tratta da: Strofette da passeggio – Antonio Vallardi Editore (1955) – Autore: Franco Bianchi (Sancio Pancetta) – Illustrazioni: Arturo Bonfanti