I 12 Apostoli

Pubblicato il 18 Dic 2013, aggiornato il 04 Dic 2017

Trecento anni prima che nascesse Gesù Cristo, c’era una madre buona e pia di nome Sofia che aveva dodici figli altrettanto buoni. Ma era così povera e bisognosa che non sapeva come sfamarli e mantenerli in vita.
Ogni giorno pregava il Signore di concederle che tutti i suoi figli potessero vivere sulla terra tutti insieme con il promesso Redentore.

Man mano che passava il tempo la loro miseria si faceva sempre più grande, tanto che l’unico modo per farli sopravvivere era mandarli uno dopo l’altro in giro per il mondo per guadagnarsi il pane. Il figlio maggiore si chiamava Pietro e un giorno partì e camminò tutta la giornata fino a sera. Capitò in un grande bosco, cercò in tutti i modi una strada per uscirne, ma non riuscì a trovarla e, anzi, si addentrò sempre più nel folto della foresta. Pietro aveva tanta fame che non si reggeva in piedi e dopo tanto camminare era così indebolito che cadde a terra e non riuscì più ad alzarsi. In quel momento Pietro ebbe paura di essere ormai vicino alla morte.

Mentre era lì stremato, all’improvviso apparve accanto a lui un bambinetto bello, gentile e sfolgorante, che sembrava un angelo. Il bimbo battè le manine e così Pietro fu costretto a guardarlo negli occhi. Quindi il bambinello gli disse: “Perché te ne stai qui tutto solo e così afflitto?”.
Pietro rispose che era partito per andare in giro per il mondo a procurarsi il pane; gli raccontò della madre Sofia e dei fratelli che non avevano più niente per sfamarsi. Pietro raccontò anche che voleva procurarsi il pane, tanto da poter vivere per vedere il promesso Redentore, perché era il suo più grande desiderio.

L’angelo disse: “Vieni con me e il tuo desiderio sarà esaudito”, poi prese per mano il povero Pietro e lo condusse più avanti, tra le rocce fino ad una grande caverna. Quando entrarono, tutto brillava d’oro, d’argento e di pietre preziose e proprio in mezzo alla grotta c’erano dodici culle d’oro, una dopo l’altra in fila.
L’angioletto disse a Pietro di coricarsi nella prima: “Coricati e dormi un poco, io ti cullerò”.
Pietro obbedì subito e l’angioletto gli cantò una dolcissima ninna-nanna e lo cullò finche non si fu perfettamente addormentato.

Mentre Pietro dormiva, arrivò nella grotta d’oro anche uno dei suoi fratelli minori, anche lui condotto per mano dal suo angelo custode. Come a Pietro, anche al secondo fratello fu detto di coricarsi nella seconda culla d’oro e l’angelo lo cullò e gli cantò la dolcissima ninna-nanna finché non si fu addormentato.
Poi, uno dopo l’altro arrivarono tutti i dodici fratelli, ognuno condotto dal proprio angelo custode che lo cullava e cantava per lui, finché tutti e dodici dormivano nelle dodici culle d’oro.

I fratelli dormirono esattamente trecento anni e si svegliarono proprio nella notte in cui nacque il promesso Redentore, proprio come avevano desiderato con la loro mamma Sofia. Quando si svegliarono, vissero con il Redentore sulla terra per tanti anni, andarono sempre con lui e lo onorarono e gli ubbidirono ogni giorno.

Furono chiamati i dodici apostoli da tutte le genti che li incontravano insieme al loro amato Redentore.
Vedendoli puri di cuore, i loro angeli custodi avevano esaudito il loro più grande desiderio, anche se ci vollero trecento anni di sonno nelle culle d’oro per poter vivere con Gesù Cristo.

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