I diritti dei bambini

Questa è la poesia di Esterina (1° ottobre 2011).

Nel lontano ‘48
Alcuni grandi della Terra
Si riuniron per parlare
Della pace e della guerra.

Poi il discorso scivolò
Su chi son gli esseri umani
Individui, cittadini
Miei compagni o il tal dei tali?

Dal consesso venne fuori
Che tra noi c’è parità
Tutti liberi ed eguali
In diritti e dignità (art.1)

Non importa se son nero
O son solo o trovatello
Non esiste distinzione
Tra il ricco e il poverello.

Sia le femmine che i maschi
Valgono la stessa cosa
E non serve a dimostrarlo
Un bel ramo di mimosa (art. 2)

Sia che voglio star da solo
Sia che amo il mondo intero
Nessun può rendermi schiavo
Pur se dormo sotto un pero
(art. 3,4,5,)

E dovunque aspiro a stare
A Dakar o a Pamplona
chi mi incontra per la strada
Sa che sono una “Persona” (art.6)

Se si lede un mio diritto
Io ricorro in tribunale
E se mi è stato fatto un torto
Si intercetta il criminale (art.7,8,9,10)

Sol bisogna d’esser certi
Che il danno ci sia stato
Io non devo aver mentito
Per non essere arrestato (art.11)

Tutto quello che mi accade
Non lo voglio dichiarare
La mia vita è solo mia
Chiunque mai ci deve entrare (art.12)

Se poi voglio andare in giro
O fermarmi a dimorare
Mai nessun potrà frenarmi
Né impedirmi di tornare
(art.13)

Quando voglio cambiar stato
Non ci vuole l’ordinanza
Ho il diritto di restarci
E cambiar cittadinanza (art.14,15)

Metto su una famiglia
Se mi trovo la ragazza
Ho il diritto di sposarla
Senza limiti di razza (art.16)

E’ assai bello aver qualcosa
Di cui nessun mi può privare.
E son poi libero di dire
Tutto quello che mi pare

E se decido di pregare
Nella chiesa o dentro un tempio
Non importa purchè sia
Il mio spirito di esempio (art. 17,18,19)

Se non voglio star da solo
Di riunirmi sono padrone
E al governo vengo eletto
Se io amo le poltrone (art.20,21,22)

Il lavoro mi compete
Per sfamare i familiari
Poi ogni tanto mi riposo
Nelle ore non feriali (art. 23,24)

Mi può anche capitare
D’esser stanco ed ammalato
Se io abito nel mondo
Devo essere curato

Ma il diritto più importante
è il privilegio di imparare.
L’istruzione forma l’uomo
E gli insegna a tollerare (art.25,26,27)

Tanti sono i miei diritti
Tutti giusti, ognun lo sa
Per formare la persona
Nel rispetto ed onestà

Ma se voglio che si sappia
Che se sono un “Cittadino”
Io non devo poi scordare
Che lo è anche il mio vicino

Perché il diritto è bella cosa
Ma è un’arma a doppio taglio
Se lo esigo, se mi spetta
Anche agli altri dovrò darlo

E diventa un mio dovere
Rispettare i miei vicini
Ché il diritto resta tale
Se non schiaccia i suoi confini (art.28,29,30)

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