Leggiamo insieme: I giorni più belli di Jolanda Colombini Monti

Liete ricorrenze

In liete ricorrenze
i cuori più vicini
si scambian confidenze
e noi, che siam piccini,
diciamo la poesia
per fare più allegria.

Ma, per parlare in rima,
ci vuol della bravura
ed io confesso prima
che ho una gran paura…
Sì: tanta è la mia tema
che il cuore già mi trema!

Forse… meglio star zitti
ed evitar proteste.
Se vi rendessi afflitti,
miei cari, che direste?
Certo che è colpa mia
e della mia poesia!

Preghiera del mattino

Cuoricino di Gesù
stammi accanto, stammi attorno,
non lasciarmi tutto il giorno
fino a sera ed anche più.

Cuoricino di Maria
veglia sulla mia giornata
finché tutta sia passata
solo in bene e così sia!

Alla mamma

Per la tua festa d’oggi, mia mammina,
chiesi al mio cuoricin di dirmi se
mi suggeriva qualche parolina
un po’ speciale, adatta al giorno e a te…

Ma il cuoricin, di dentro, mi rispose
con battiti leggeri e piccolini:
“Son sempre tutte belle quelle cose
che alla lor mamma dicono i bambini…

Quello che conta, credimi, è soltanto
l’essere buoni, cari ed obbedienti…”.
Ti voglio bene, mamma, tanto tanto!
E questo è tutto… dir non so altrimenti.

Alla signora Maestra

Signora maestra, noi dirle vogliamo
che grati le siamo
per quanto ci ha detto, spiegato, insegnato
nell’anno di scuola
insieme passato.

Signora Maestra, c’è ancora una cosa
un poco spinosa
per noi! Ce la insegna la buona creanza:
e chiederle scusa
per ogni mancanza.

Ma, creda, talvolta nell’irrequietezza
non c’è svogliatezza:
c’è solo il bisogno di moto, di brio
che tutti sentiamo…
che sento pure io.

Signora Maestra, per tanta indulgenza,
per tanta clemenza
da lei dimostrate nell’anno di scuola,
son qui a dirle grazie
col nodo alla gola.

È nato un fratellino

Nella culla c’è un bambino
piccolino piccolino,
col visetto d’angioletto
con i capelli fini e belli
con i pugnetti chiusi stretti,
con le palpebre abbassate
sotto il bacio delle fate.
Dorme… ha un placido sorriso…
forse sogna il paradiso.

Ve lo dico? Quel bambino
è il mio caro fratellino.

Il primo dente

Il dentino
piccolino
è spuntato all’improvviso.

La bocchina
birichina
ce lo ha detto in un sorriso.

La notizia
di letizia
tutti i cuori ha ricolmato

e l’evento
sul momento
in famiglia è festeggiato.

Alla nonna

Nonnina cara, nonnettina mia,
ti voglio recitare la poesia
per farti festa, in questo lieto giorno,
con i tuoi cari che ti stanno intorno.

Mi ascolti con un tremulo sorriso
e un po’ di commozione sul tuo viso.
Io sono assai confusa, veramente,
vorrei dir tante cose… e non so niente.

So solo che ti voglio bene tanto,
che un tuo sorriso mi consola il pianto.
Che sei la mamma della mia mammina
e che perciò ti adoro, nonnettina.

Agli sposi

Viva gli sposi! Anch’io
dir voglio due parole
che esprimano da sole
l’augurio del cuore mio.

Lungi da voi le pene!
L’intera vostra vita
di rose sia fiorita.
Sia eterno il vostro bene.

Al babbo

Babbo caro mio diletto
voglio darti un bacio e un fiore
per esprimerti il mio affetto,
per ripeterti il mio amore.

Son qui a chiederti perdono
se talvolta ti do pene
se non sempre sono buono
ma lo sai… ti voglio bene!

La Befana

M’avean detto: “La Befana
non è più tanto lontana…
Sulla scopa è già per via
giungerà all’Epifania.
Porterà pei bimbi buoni
chicche, dolci, panettoni
e milioni di altri doni…”.

Lietamente la calzetta
preparai con grande fretta.
La Befana qui passò…
la mia casa visitò
Tutto questo mi portò…

Se sia brutta, vecchia, storta,
non lo so e non me ne importa,
so soltanto che il suo arrivo
rende il cuore più giulivo.

Nel giorno di Natale

Stanotte un angioletto,
con lieve batter d’ale,
disceso sul mio letto
mi sussurrò: “È Natale!”.

La magica parola
mi fece ridestare,
in una corsa sola
venni di qui a guardare.

Ne fui come incantato!
Oh, giubilo degli occhi!
Gesù m’avea portato
un monte di balocchi.

“Ma prima di giocare”
mi disse una vocina
“Va’, corri ad abbracciare
il babbo e la mammina!”.

Ed eccomi raggiante
qui a dirvi con amore:
“Lieto Natale! E tante
gioie serene in cuore”.

Al Nuovo Anno

Un evviva al nuovo anno!
Che sia prodigo per tutti.
Che non rechi alcun malanno
nè tristezza o giorni brutti!

È l’augurio mio sincero
che vi porgo in poesia:
che sia un anno messaggero
di benessere e allegria!

Preghiera della sera

Angioletto mio custode
Che mi guardi di lassù,
il mio bacio porta tu
a Chi tutto vede ed ode.

Ninna nanna

Ninna nanna… il cielo è blu:
dormon gli angeli lassù,
l’uccellino più non canta,
dorme lieto sulla pianta.

Anche il cane fa nannuccia
nella tiepida sua cuccia
e il gattino dormiglion
sul cuscino fa “ron ron”.

Nel pollaio, la gallina
dorme fino a domattina…
dormon pure a lei vicini
gli anatroccoli, i pulcini….

Nella stalla, al bel calduccio,
dorme il bue col cavalluccio,
l’asinello, il maialino
e la mucca e il vitellino…

Ninna nanna… dorme il mondo
il suo sonno più giocondo.
Ninna nanna, il cielo è blu:
dormi, piccolo, anche tu!

La damina del Settecento

Son la piccola damina
con parrucca e crinolina,
con ventaglio ed occhialino,
vengo a farvi un bell’inchino.

Molta cipria sparsa in viso
fiori in testa, un bel sorriso,
sulla guancia piccol neo,
manca solo il cicisbeo…

che al mio fianco sempre stia
per tenermi compagnia.
So danzare il minuetto
con bel garbo e gran diletto.

Se c’è qualche cavaliere
s’avvicini, per piacere,
ed in questa stessa stanza
aprirò con lui la danza.

La canzone del cowboy

Nel “rancho” di nonnino
tenevo un cavallino
che, quando si infuriava,
di sella mi sbalzava.

Io con un salto allora
montavo in groppa ancora.

e su e giù e giù e su
e giù e su e su e giù
finché non ne potevo più…

Ohi, Ohi, Ohi!
Non è facile fare il cowboy.

Nel “rancho” dei miei nonni
tenevo un vispo “pony”
che, appena mi vedeva,
a correr si metteva:

se in groppa gli saltavo
a terra tosto andavo

e su e giù e giù e su
e giù e su e su e giù
finché non ne potevo più…

Ohi, Ohi, Ohi!
Non è facile fare il cowboy.

Ad una comunicanda

Mentre nell’aria canta primavera
attende il tuo cuore
in fervida preghiera
il Bacio del Signore.

E nell’azzurro cielo gli angioletti
con l’arte lor divina
di tutti i tuoi “fioretti”
fanno una ghirlndina,

simbol di fedeltà, d’amor, di devozione
offerto al buon Gesù
che ad ogni tua orazione
ti ascolta da lassù.

Alla Festa dei Nonni

Miei nonnini cari e buoni,
questo giorno è in vostro onore:
voglio unire ai fiori, ai doni
tanti auguri del mio cuore.

Il futuro vi riservi
solo gioie e niente affanni.
Il Signore vi conservi
in salute per cent’anni!

Buon compleanno

L’autunno
l’inverno
la primavera
l’estate

sono passate

e tu
hai un anno di più.

Oggi
gli uccellini cantano per te
e i cuori a te vicini
ti dicono con me:

Buon compleanno!

Ecco una torta con le candeline
e gli auguri senza fine.

Pasqua

Din… Don… Dan…

Dicono le campane allegramente
col loro suono che rintocca in cuore:
“E festa in cielo e in terra per la gente.
Oggi è risorto il nostro redentore!”.

S’irradia l’eco tinnulo a distesa
nel cielo azzurro, mentre un ramoscello
d’ulivo benedetto nella chiesa,
parla di pace al ricco e al poverello.

Passa una rondinella bianconera
porta la Pasqua e dice: “È primavera!”.
Io la guardo, sorrido e intanto
aspetto che qualcuno mi doni un dolce ovetto.

Illustrazioni di Mariapia (Maria Pia Franzoni Tomba)

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