I ragnetti e la principessa

Ecco la fiaba di Tartaruga (3 novembre 2005).

Nella cantina di un palazzo reale, viveva, all’interno di una grossa bambola di legno, una famiglia di ragnetti.
La felice famigliola era formata dalla mamma ragnetta, dal papà ragnetto e da ragnina e ragnino, i due figlioletti.
Mamma ragnetta si divertiva a tessere bellissime ragnatele, per la casa e per la famiglia, il papà faceva tanti lavori per rendere sempre più bella la loro casetta. Mentre il passatempo preferito dei due piccoli ragnetti era quello di litigare fra loro e fare dispetti.
La bombola di legno in cui vivevano era di una bambina, una principessa, la figlia del re proprietario del palazzo reale.
Tutti i giorni i piccoli ragnetti andavano a giocare, ma soprattuto a fare dispetti alla piccola principessa.
Ma un giorno la bambina era molto triste e quando i ragnetti le fecero il solito scherzetto, lei si arrabbiò molto, e cercò di schiacciarli. Ci fu un grande inseguimento. I ragnetti erano spaventatissimi, correvano veloci come dei giaguari, saltavano alti come delle gazzelle, lei sempre dietro, finchè non arrivarono alla loro casetta in cui si rifugiarono.
All’improvviso il terremoto: la pricipessa aveva afferrato la bambola scuoltendola. La famiglia dei ragnetti era terrorizzata. La bambina guardò all’interno della bambola e vide i ragnetti abbracciati che tremavano dalla paura, si rese conto di quello che stava facendo, e quindi si fermò. Rimise la bambola dov’era prima e si sedette per terra con la testa bassa e piangendo disse “Scusate”.
La famigliola dopo essersi tranquillizata, guardò la bambina che era dispiaciuta, molto triste e con le lacrime agli occhi.
Mamma ragnetta all’improvviso ebbe un’idea ne parlò ai suoi cari e uscì dalla bambola. Incominciò a tessere ragnatele di varie forme. Poi tutti insieme si mireso a creare ragnatele con forme di fiori, di stelle, di cuoricini, di palloncini e sul viso della principessa tornò il sorriso.
Prima di ritonare nella sua cameretta, la bambina chiese ancora scusa e ringraziò di cuore i ragnetti della bellissima giornata e promise che se fosse capitato un altro giorno di tristezza sarebbe andata da loro a ridere un po’, invece di arrabbiarsi.

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