I tre capelli d’oro del diavolo

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Tempo fa in un bosco vivevano due giovani sposi. Erano poveri ma il loro bambino nacque con la camicia della fortuna: fu chiamato Adam e gli fu predetto che a quattordici anni avrebbe sposato la figlia del re Eric. Questi lo venne a sapere e, assai contrariato, si travestì, si recò dagli sposi e offrì loro dei soldi in cambio del bambino. Essi rifiutarono il baratto, ma poi, pensando alla loro miseria, si dissero: “In fondo è il figlio della fortuna, non gli accadrà nulla di male!” e lo cedettero al re. Questi adagiò il bambino in una cesta e lo buttò nell’acqua del fiume. Nella cesta però non entrò una sola goccia d’acqua: il figlio della fortuna non poteva annegare! All’alba la cesta fu trovata da un mugnaio che portò il bambino a casa e lo allevò come se fosse suo.
Adam crebbe robusto e sereno e il re pensava di avere scampato il pericolo. Dopo tredici anni il re incontrò Adam per caso e chiese al mugnaio: “Questo ragazzo è vostro figlio?”. “No” rispose quello “l’ho trovato nel fiume tredici anni fa”. Il re Eric rabbrividì, capì che si trattava del bambino che aveva cercato di uccidere! “Ragazzo” gli disse quando si riprese dal trauma “ti ordino di portare questa lettera alla regina”. Adam subito si avviò verso il castello, ma di notte si perse nel bosco e trovò una capanna: bussò e chiese di potersi riposare al calduccio. C’era una vecchina che rispose: “Non puoi, questo è un covo di briganti, se ti trovano qui ti uccideranno!”. Ma Adam era troppo stanco, le gambe non gli reggevano: posò la lettera sul tavolo, si coricò vicino al fuoco e si addormentò. All’arrivo dei briganti la vecchina si scusò: “Era esausto, non potevo lasciarlo fuori al freddo!”. Stranamente i briganti non si adirarono, videro la lettera e l’aprirono; c’era scritto: “Quando arriva a palazzo, questo ragazzo sia ucciso. Ordine del Re”. Pensarono che non si trattava di nulla di buono; stracciarono la lettera e la sostituirono con un’altra che diceva: “Quando arriva a palazzo, a questo ragazzo sia data in sposa mia figlia. Ordine del Re”.
Dopo che Adam si svegliò i briganti gli indicarono la strada per arrivare a palazzo. Quando la regina lesse la lettera fece preparare una splendida cerimonia di nozze. Dopo qualche mese il re tornò al castello, chiese spiegazioni e la regina gli mostrò la lettera con le sue istruzioni. Si infuriò terribilmente: “Ora basta, Adam tu avrai mia figlia solo se ruberai tre capelli d’oro al diavolo Fur!”.
Il ragazzo si mise subito in viaggio alla volta dell’inferno e attraversò tre città. Nella prima il guardiano gli chiese perché dalla fontana non sgorgava più vino né acqua; nella seconda gli fu chiesto perché l’albero delle mele d’oro si stava seccando; nella terza un barcaiolo gli domandò: “perché devo remare sempre io e nessuno mi dà mai il cambio?”. A questi quesiti Adam promise di dare risposta al suo ritorno.
Giunse all’inferno: era un posto spaventoso! Incontrò una vecchina che gli disse: “Sono Ira, la nonna del diavolo, che sei venuto a fare qui?”. Adam le raccontò che gli servivano tre capelli d’oro del diavolo per tenersi la figlia del re e voleva la risposta a tre quesiti che gli erano stati posti durante il cammino. Ira disse: “Ti aiuterò” e lo trasformò in una formica. “Nasconditi nella mia sottana e ascolta quello che Fur mi dice” ordinò. Di lì a poco arrivò il diavolo stanco morto e chiese alla nonna di spulciarlo un po’ e di farlo dormire sulle sue ginocchia. Detto fatto: dopo cinque minuti Fur russava della grossa. La nonna gli strappò un capello d’oro. “Ahi! Ma che ti prende nonna?” urlò il diavolo. “Scusami caro, ho fatto un brutto sogno e ti ho preso per i capelli! Piuttosto, sai perché da una fontana non sgorga più né acqua né vino?” “Certo che lo so! C’è un rospo sotto una pietra, se lo uccidono il vino rifluirà”. Si riaddormentò. “Ahi!” gridò ancora, la nonna gli aveva strappato il secondo capello d’oro. “Scusami! sai perché da un albero non crescono più mele d’oro?” chiese Ira. “C’è un topo che rosicchia le radici, se lo uccidono le mele matureranno” spiegò Fur e riprese a russare. Ira strappò il terzo capello e disse: “Scusami caro, ora la smetto, ma mi sai dire perché un barcaiolo non trova mai qualcuno che gli dia il cambio?”. “Deve mettere il remo in mano a qualcuno: se lo farà lui sarà libero, mentre a quell’altro toccherà remare per sempre!” disse Fur, poi si alzò e uscì di casa.
Adam riprese sembianze umane, prese i capelli d’oro e ringraziò Ira. Sulla strada del ritorno diede la soluzione ai quesiti e fu ricompensato con asini carichi d’oro.
Quando il re lo vide arrivare prese i tre capelli d’oro, rese ad Adam sua figlia e subito s’informò: “Dove hai trovato quest’oro?”. “Presso un fiume” disse Adam “ce n’è dell’altro se volete…”. Adam non finì di parlare che il re si precipitò al fiume. Qui incontrò il barcaiolo. E sapete cosa accadde? Al re fu messo il remo tra le mani! Povero re ingordo! Sta remando ancora adesso. Non sa che basterebbe dare il remo in mano a qualcuno!

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