Il calabrone in bicicletta
Se vi piace questa canzoncina ringraziate Loretta. Gliela cantava la sua mamma ...tanti anni fa... (3 aprile 2006).Guido (27 ottobre 2009) ci invia alcune informazioni interessanti su questo testo. Trattasi di una filastrocca a sfondo educativo che veniva insegnata nel periodo d'oro del fascismo (1925-1940) alle elementari (vedi l'uso di "fazione", al posto di "servizio"). In quegli anni, infatti, non esisteva la corrente elettrica neppure per moltissime abitazioni ove si usava il lume ad olio (il petrolio nei paesi non era neppure conosciuto), ed, appunto, su carri e biciclette, di notte, era obbligatorio portare una lanterna per poter essere visti da altri utenti della strada. Fu da questa filastrocca che prese piede ed in seguito si é consolidato il detto "Prendere lucciole per lanterne".
Leggiamo insieme: Il calabrone in bicicletta
Un giorno il calabrone,
che andava in bicicletta,
pregò la luccioletta
di fargli da lampione.
Ma il vigile maiale,
che era di fazione,
gli fe’ contravvenzione,
scrivendo sul verbale:
“La legge non ammette,
per sue ragioni interne,
su carri e biciclette
lucciole per lanterne”.
Nota su: Il calabrone in bicicletta
Nel 2009 Guido ci ha inviato alcune informazioni interessanti su “Il calabrone in bicicletta”.
Si tratta di una filastrocca a sfondo educativo che veniva insegnata nel periodo d’oro del fascismo (1925-1940) alle elementari (vedi l’uso di “fazione”, al posto di “servizio”).
In quegli anni, infatti, non esisteva la corrente elettrica neppure per moltissime abitazioni ove si usava invece il lume ad olio (il petrolio nei paesi non era neppure conosciuto).
Su carri e biciclette, di notte, era obbligatorio portare una lanterna per poter essere visti da altri utilizzatori della strada.
Fu da questa filastrocca che prese piede ed in seguito si é consolidato il detto “Prendere lucciole per lanterne”.
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questa filastrocca e bellissima
Questa è la prima filastrocca che mio padre mi ha insegnato quando ero un bambino in età prescolare. Trovare questo riporta belle ricordi.
Ho 62 anni e questa filastrocca
Mio padre l’ha insegnata a me ai miei fratelli e ai miei figli rileggenda ho provato una grande nostalgia mi sembrava di risentire la sua voce mentre la recitava.
Anche me questa la raccontàva il mio babbo, come quella del lupo e del naviglio.
Casi rari mia amma era delegata a filastrocche e poesie mia nonna fiabe e il papà vecchie canzoni dei partigiani, bella ciao fischia il vento…
Ciao babbo dovunque tu sia spero che te la spassi.
A me la diceva mio padre finché la imparai a memoria. Notare che sono nato (ahimè) nel 1956…
Io batto tutti: ho 74 anni e a me la recitava mia nonna.
di anni ne ho ottanta ed è il ricordo più bello che ho trasmesso alle mie nipotine che sentono in essa la nostalgia della fanciullezza.-
Io sono nata in Argentina, ma mia madre era siciliana. Questa filastrocca l´ho imparata a forza di ascoltarla mille volte. Da grande l’ho cercata su internet per sapere se era tale e quale come l’avevo imparata… Lasciando daparte la politica, mia madre ha ringraziato sempre che nel periodo del fascismo i poveri hanno avuto il diritto di andare a scuola…
Correzione: il calabrone prega la LUCCIOLETTA DI FARGLI DA FANALE…
E NO. DA LAMPIONE Così diceva la mia nonna
Confermo, LAMPIONE; in questo modo fa rima con CALABRONE