Il Cinema Fassetta
Silvio Valdevit Lovriha
Ringraziamo il Sig. Silvio che ci invia una poesia dedicata al cinema Fassetta di Vittorio Veneto e di quanto avveniva negli anni '50
Ogni sera, prima della notte
dalla Gotti¹ i militari uscivano a frotte,
camminavano svelti, andavan di fretta
per giunger in tempo al Cinema Fassetta.
Sovente i posti eran tutti già occupati,
risultavan meno però quelli pagati:
senza dire un controllore chiedeva “Sgancia”
e i clienti allungavano la mancia.
Il padrone a volte faceva un controllo
creando solo caos, baraonda, rischio crollo.
Spesso accadeva che la proiezione
subisse qualche lunga sospensione,
e allora giù fischi, urla imprecazioni
osceni epiteti dialettali pieni di allusioni.
In sala smog, fitta nebbia, foschia
il fumo delle cicche che non andava via.
Finita la guerra ancora non esisteva
la parola nuova Ecologia.