Il contadino, l’asino e il figlio
Cliccando su "Recitato", si potrà ascoltare la lettura della fiaba fatta da Barbara Cifalinò.
Leggiamo insieme: Il contadino, l’asino e il figlio
C’era una volta un vecchio commerciante di stoffe di nome Italo che aveva un figlio giovane e forte che si chiamava Valeriano. Un giorno, entrambi si misero in viaggio verso Roma per acquistare delle nuove stoffe che provenivano dal lontano Oriente.
Partirono una mattina molto presto: il cammino era lungo e faticoso, per questo decisero di portare anche il loro piccolo asinello.
La bestiola era giovane ma mansueta: spesso Italo lo portava con sé per giungere fino al mercato, caricando la sua schiena di pesanti tessuti e stoffe pregiate. Padre e figlio decisero di portare con loro l’asinello in modo che, portati a turno dalla bestiola, potessero alleviare la fatica del percorso.
Mentre il padre veniva portato dall’asinello e il figlio procedeva con i suoi piedi, i passanti, vedendoli, li schernivano: “Ecco!”, dicevano, “un vecchietto moribondo e inutile, mentre risparmia la sua salute, fa ammalare un bel giovinetto!”.
Valeriano, sentendo queste parole, diceva ai passanti: ”Mio padre è anziano e io sono giovane e forte; per questo lui è trasportato dall’asino e io cammino a piedi!”. Ma il vecchio Italo si vergognò tanto che in un attimo saltò giù e ordinò a suo figlio di salire al suo posto, suo malgrado.
Così, il vecchio padre camminava a piedi e il giovane Valeriano viaggiava comodamente sul dorso dell’asinello. Ma dopo poco, la folla dei viandanti non tardò a borbottare: “Ecco, un giovinetto pigro e sanissimo, mentre indulge alla sua pigrizia, ammazza il padre decrepito!”.
Il ragazzo, vinto dalla vergogna, si sentì in colpa e costrinse il padre a salire sull’asino insieme a lui.
Così, venivano portati entrambi dall’unico quadrupede: il borbottio dei passanti e l’indignazione si accresceva, perché un unico piccolo e giovane animale era montato da due persone. “Povera bestiola, quanto peso è costretto a trasportare sulla sua giovane schiena!”.
Padre e figlio, sentendo le chiacchiere della gente, si sentirono entrambi in colpa: scesero dall’asinello e decisero di procedere a piedi, liberando così la bestiola da ogni peso. Allora sì che si sentì, dopo poco, lo scherno e il riso di tutti i passanti: “Due asini, mentre ne risparmiano uno, non risparmiano se stessi”.
Allora il padre, stanco di tutti questi discorsi disse saggiamente: “Vedi figlio: nulla è approvato da tutti; ora ritorneremo al nostro vecchio modo di comportarci”.
La favola insegna che le persone intorno a noi, e che non ci conoscono bene, spesso ci giudicano facilmente qualsiasi cosa facciamo o diciamo. Bisogna sempre comportarsi correttamente senza dare troppo ascolto alle critiche degli altri che a volte sono poco costruttive e dannose per noi.
Immagine di avventuraitalia.it
Se sei buono ti tirano le pietre… sei cattivo e ti tirano le pietre… qualunque vosa fai tu sempre pietre in faccia prenderai.
E’ esattamente quello che succede ancora oggi, in ogni ambito della Società, particolarmente in politica.