Il dono dell’anello

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C’era una volta un contadino che viveva in un bosco con la moglie e i tre figli.
La famiglia non era ricca: lavoravano tanto, per stare dietro al bestiame e per curare i raccolti, ma erano felici perché si volevano bene.

Ora ve la voglio proprio presentare questa famiglia felice: Achille era il papà, Valentina la mamma, che cucinava torte e biscotti deliziosi per i suoi bambini; i figli erano Costanzo, il maggiore, Veronica, una bambina piccola e cicciottella, e Francesco, il più piccolo di appena tre anni, con delle guance pienotte e colorite come le mele rosse.

Mamma, papà e figli andavano d’amore e d’accordo.
Ma un giorno per questa famiglia serena e felice cominciarono i guai.

“Non trovo più una pecora – disse Achille – che strano! Ma dove sarà finita?”.
La cercò per mare e per monti, ma non riuscì a trovarla.
Qualche tempo dopo sparì una mucca: “Ma dove sarà finita?”.
La cercò per mare e per monti, ma non riuscì a trovarla.
E dopo la pecora e la mucca sparì anche la gallina.
Cercò anche lei per mare e per monti ma nulla, l’animale era sparito.
Tornò a casa sconsolato: come avrebbe fatto senza le sue bestiole? Dove avrebbe preso la lana? E il latte? E le uova?

Quando tornò a casa, Valentina era in lacrime: “Perché piangi, cosa è successo?”
“Oh, Achille! E’ sparito Costanzo!”
“Come? Dove? Quando? Perché?”
Achille e Valentina cercarono il loro figlio maggiore dappertutto: sotto il letto, nei prati, nella dispensa, nel fienile e sotto le coperte, nel bosco e nel lago, sulla montagna e nel burrone, ma niente. Costanzo era sparito.

Il giorno dopo sparì anche la loro piccola Veronica. E allora Achille capì che sotto questi strani avvenimenti c’era lo zampino della magia!

“Achille prendi quella pagnotta – disse Valentina – portala al vecchio eremita che vive nella grotta della montagna. Lui saprà aiutarci”.
“Valentina non lasciarmi andare solo, andiamo insieme, stiamo vicini in un momento così difficile. Vedrai, uniti affronteremo queste difficoltà più facilmente”.
E così lui, la moglie e il figlio più piccolo Francesco s’incamminarono insieme in cerca del vecchio eremita.
Dopo giorni e giorni di cammino lo trovarono.

“Qui c’è lo zampino delle gnomo del Brunino. Quel birbante! Anche 100 anni fece la stessa bricconeria! Ha preso le vostre bestie per aumentare il suo bestiame e i vostri figli per farne dei pastori, così lui può stare tutto il giorno a pancia all’aria!”.
“Aiutaci per favore! Dicci come fare per riavere i nostri figli e tornare ad essere una famiglia felice!”, dissero Valentina e Achille.
“Vedo che siete venuti insieme e questo è un bene perché l’unione fa la forza. Ascoltate bene, troverete lo gnomo del Brunino sulle sponde del lago Pirin. Quando lo vedrete, mandate avanti Francesco, lo distrarrà, a quel punto Achille, tu dovrai sorprenderlo alle spalle, prendergli la barba e legargliela con un bel nodo stretto stretto al ramo di un albero. Allora toccherà a Valentina che dovrà sfilare l’anello che porta alla mano sinistra. E’ quell’anello che gli fa fare le magie e gli permette di combinare quei guai! Prendete l’anello e tenetelo voi: tenuto al dito vi proteggerà da ogni magia cattiva”.

Così arrivarono al lago Pirin e videro i loro animali e i loro due figli: stavano tutti bene!
Fu una grande gioia, ma per riportarli a casa bisognava agire e subito.
Francesco si fece vedere dallo gnomo: “Un bambino? Bene, vieni qui piccolo! Ho proprio bisogno di un altro pastorello!”.
E mentre lo gnomo del Brunino si avvicinava a Francesco, Achille arrivò quatto quatto da dietro e bum! Gli prese la lunga barba bianca, lo trascinò vicino ad un albero, la avvolse intorno a un ramo e la legò stretta stretta.

“Ti prego liberami! Lasciami andare! Ti ridarò tutto! Anzi, ti regalerò tanto oro quanto è grande la tua casa e farò crescere panini e prosciutti sui tuoi alberi!”.
Ma le preghiere dello gnomo non convinsero Achille.
Valentina, lesta, sfilò dal dito dello gnomo l’anello magico e se lo mise al dito.
“Adesso non puoi farci più nulla di male”.

Lo lasciarono lì, legato per la barba al ramo e fecero ritorno nella loro casetta.
Si volevano bene più di prima e tornarono a vivere felici e contenti.

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