Il fiore del prato

Ecco la poesia di Gabriella (23 aprile 2004).

Un volta c’era un fiore, un fiore in un prato
era lì e ci stava da quando era nato.
Non sapeva quel fiore cosa c’era nel mondo
se fosse appuntito, quadrato o rotondo.
Gli avevano detto: Ci voglion le scarpe
per andare a vedere da quell’altra parte.
Camminare: ma non lo posso fare!

Una volta c’era un bambino
che un giorno a quel fiore passò tanto vicino.
Portami con te, nella tua mano
vorrei vedere il mondo, vorrei andar lontano
Il bambino spaventato
corse lontano, lontano dal prato
ma poi tornò piano piano a sentire
chi aveva parlato e che aveva da dire.
Sono qui, sono io, sono il fiore del prato
di sicuro qualcuno per me ti ha mandato.
Il bimbo lo colse
e in un pezzo di stoffa con tenerezza e con calma lo avvolse.
Per fargli vedere ciò che voleva
sopra la testa il fiore teneva.
Il fiore dall’alto guarda contento
e con il bimbo trascorre il suo tempo
Tutto il giorno, finché c’è luce
in mano quel fiore il bimbo conduce.
Si sente lontano una voce chiamare:
bimbo ritorna, non farci aspettare.
E’ la mia mamma, devo tornare
vieni con me non ti voglio lasciare.
Il fiore del prato disse al bambino
posso restare ancora un pochino..
E mentre parlava un soffio di vento
raccolse quel fiore in un momento.
Il fiore del prato un po’ spaventato
si ritrovò là, dove era nato, nel prato…
Sono tornato, son ritornato
ora potete chiederlo a me se il mondo è appuntito, rotondo o quadrato…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Dove vuoi andare?