Il gallo piacione

Ecco la filastrocca di Mardie (1 luglio 2020)

Il gallo piacione
Guarda che buffo il gallo piacione
Non ha ancora smesso di fare il pavone.
Canta, si gonfia, sbatte le ali
la sua superbia non ha uguali.
Nel suo pollaio oggi è arrivata
una nuova gallina un poco spennata.
È piccola, rossa, un po’ grassottella:
tra tutte quante non è la più bella.
Ma la gallina non può restare
la sua libertà vuol riconquistare.
È stata sola per troppo tempo
e quel pollaio è proprio un tormento.
Una gallina le lancia un’occhiata
due brune la squadran e sghignazzan:
È spennata!
Una bionda gallina, lo sguardo un po’ spento,
si ferma e la osserva un lungo momento
quindi rivolta alla mora al suo fianco,
dice ridendo: È proprio uno schianto!
Ma un gallo è un gallo, questo si sa:
qua c’è di mezzo la virilità!
Eccolo! Avanza! Le penne son ritte
La sua tracotanza non ammette sconfitte.
Tra cresta e bargiglio un occhio assassino
osserva la preda e le ammicca un tantino
quindi zampetta sicuro al suo fianco,
le sfiora le piume e lancia il suo canto.
La rossa gallina si arresta agitata
“Questo bel gallo mi ha conquistata!
Canta per me, mi liscia le penne,
Mi ronza attorno con aria solenne!”
Le altre galline becchettan nervose
osservan la scena: già sanno le cose.
Da dove viene quella gallina?
Dai! Non può essere tanto sciocchina!
Una grassa gallina, le piume ricce
arriva al suo fianco e piano le dice:
“Attenta cara! Qua siam tutte prede
lui fa i suoi comodi ma non ti vede!
Per molto tempo mi sono illusa
che nel suo cuore mi avesse chiusa.”
Dagli occhi chiari, dietro gli occhiali,
spuntano due lacrime e sbatte le ali.
“Ma un gallo è un gallo: cuore non ha
una sola cosa lui fare sa!
Ti fa sentire una regina
e quando cadi un’altra avvicina!
È molto bravo nel corteggiare
ma è l’unica parte che sa recitare.
Osserva ora, guarda tu stessa:
quella che arriva è davvero fessa!”
Una gallina slanciata ed alta
va verso il gallo che subito canta.
La graziosina, gli occhi adoranti,
non vede una buca e gli ruzzola avanti.
Pronto si alza con aria confusa
e di repente gli chiede scusa.
Galante il gallo fa la sua parte
e non la tira nemmeno in disparte.
Quindi, mollata la spilungona,
guarda la rossa con aria sorniona.
Gonfia il suo petto, le fa l’occhiolino,
improvvisa un balletto e le torna vicino.
Subito il becco tenta un approccio
ma la rossina si fa di coccio.
“Su! Non assumer quell’aria dolente.
È solo un’amica! Non conta niente!”
le sta sussurrando con aria suadente.
Ed il suo occhio è talmente sincero
che, per un attimo, lei pensa sia vero.
Di colpo il gallo si fa incalzante
e la sciocchina cede all’istante.
Ecco! Il misfatto ora è compiuto:
un altro colpo del bel pennuto
che d’improvviso si fa beffardo
mentre in un attimo riprende il largo.
In mezzo al pollaio passa spavaldo
l’occhio annoiato ma il passo baldo.
È nato solo per dimostrare
che il suo mestiere lui lo sa fare.
“Povero gallo! Che vita trista
se l’esistenza è solo una lista!
Ma in una lista non voglio stare:
ho tante cose ancora da fare.
Ed il mio cuore sa ancora amare”.
Lancia uno sguardo la saggia rossina
al tronfio pennuto e alla sua scia.
Poi spicca un balzo e vola via.

 


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