Il lungo giorno

Se vi piace questa fiaba, di origini lituane, dovete ringraziare Raffaele (15 aprile 2005).

Un giorno Sua Eccellenza il Conte andò nei campi a sorvegliare il lavoro dei suoi servi. Essi lavoravano diligentemente da mattina a sera, ma a Sua Eccellenza non parve abbastanza. Il giorno era troppo corto per i suoi gusti. Perciò radunò la gente e disse:
– Il giorno è troppo corto e voi non lavorate abbastanza. Bisognerà al­lungare il giorno. A chi ci riuscirà darò un ducato d’oro.
Un giovane si fece avanti e disse che aveva inventato una macchina per allungare il giorno. Prese una enorme ruota da carro, fissò la ruota ad un asse, vi aggiunse una manovella, e la macchina fu pronta.
Il Conte scosse la testa e disse:
– Ma questa è solo una ruota con una manovella!
– Certamente, ma è un’ottima macchina. L’unico inconveniente è che dovete girarla voi stesso, altrimenti il giorno non si allungherà. E deve es­sere girata senza interruzioni, dall’alba al tramonto.
– Bene, – disse il Conte, – se non c’è altra soluzione, lo farò io.
E quando i servi andarono al lavoro il mattino dopo il Conte afferrò la manovella e girò la ruota dalla mattina alla sera senza fermarsi. La ruota era larga e pesante e il Conte era sfinito. La schiena gli faceva male, non si sentiva piú le braccia e gli sembrava che la sera non venisse mai. Quan­do finalmente il sole tramontò il giovane andò dal conte e gli chiese:
– Allora, Vostra Eccellenza, era piú lungo il giorno?
– Altroché! Lungo come una settimana. Cominciavo a pensare che no” finisse mai. È una buona macchina, ma non potrei farla girare a gnalcli’r altro?
– Certamente, chiunque può girarla, ma il giorno non si allungherebbe. Il Conte meditò per qualche istante poi disse:
– Al diavolo! In questo caso, penso che sia meglio lasciare il giorno corto come prima!
Ma dovette pagare all’inventore il ducato d’oro.

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