Il lupo di carta
Eleonora Bellini
Sul mio libro c’è una figura
che mi mette tanta paura:
c’è un bosco profondo e nero
e dentro il bosco c’è un lupo vero.
Il lupo vero spalanca la bocca
ma è di carta e il dito la tocca,
tocca il pelo, le orecchie, la zampa:
“Buongiorno lupo, come si campa?”
“Male, malaccio, caro lettore,
ho tanta paura del cacciatore
che arriva cupo dal bosco nero
e tiene in mano un fucile vero”.
Ma qui si avvera un grande miraggio,
che due paure fanno un coraggio:
il lupo non trema e l’uomo non caccia
e la filastrocca cambia la faccia.