Il lupo lupo
Sofia Gallo
Appendice a: Un lupo per sette sere
Il lupo lupo è un mammifero carnivoro, appartenente alla famiglia dei canidi, cioè molto simile ad un cane lupo (quel cane che tantissimi hanno e che si suole chiamare pastore tedesco).
Le numerose leggende fiorite intorno al lupo lo raffigurano come un animale cattivo. In realtà il lupo lupo diventa spavaldo e aggressivo soltanto quando ha fame, come molti altri animali. Quando ha la pancia piena è addirittura un po’ pauroso.
Il lupo lupo ama andare a caccia in branco: il più forte del gruppo fa il capobranco e i lupi lo seguono in fila indiana calpestando le orme gli uni degli altri in modo da lasciare sul terreno una sola orma. Ingegnoso!
Se un lupo contende al capobranco il suo potere, lo sfida e lo fronteggia digrignando i denti e ringhiando. Sovente non si arriva al combattimento perché il capo, quello vero, riesce a farsi riconoscere e impone all’avversario la classica posa di sottomissione. Quella che assumono i cani quando vogliono farsi coccolare dai loro padroni e si mettono a zampe all’aria con il collo e la pancia ben esposti, come dire: se vuoi mordermi, prego, accomodati pure!.
Il lupo lupo vive in Europa, in Asia, nell’America Settentrionale nelle foreste o nelle zone cespugliose, nei boschi insomma. Ma gli uomini con i loro cani, i fucili, le seghe elettriche, le moto da cross sui sentieri hanno disgustato i lupi e li hanno obbligati a spostarsi in zone più selvagge.
Si può quindi affermare con una certa sicurezza che di lupi nei boschi ce ne sono ben pochi, la maggior parte abita nelle favole.
Dove esistono ancora lupi selvatici, se di inverno hanno fame, possono anche arrischiare di avvicinarsi ai paesi per cacciare animali domestici.
Normalmente però la selvaggina, gli uccelli o anche i germogli, i muschi, i licheni costituiscono una dieta sufficiente per il lupo lupo senza costringerlo a fare incursioni nel mondo abitato.
Se infatti il lupo lupo avesse continuato a disturbare uomini, gatti e galline, forse oggi non esisterebbe più.
Ciò sarebbe un gran peccato perché avremmo fatto uno sgarbo alla natura e senza la memoria del lupo lupo non potremmo più raccontare belle storie, avvincenti e un po’ paurose, dove i lupi si danno un sacco di arie, ma alla fin fine accettano di essere presi in giro!
Lasciamolo dunque vivere lassù tra cervi e mufloni, sognando di mamma lupa che alleva i suoi piccoli giocherelloni e birichini.
E pensiamo a Romolo e Remo trovati nel cestino, abbandonato in riva al Tevere, e allevati dalla lupa. Chissà come si sono divertiti da piccoli in mezzo agli altri lupacchiotti!. La storia… bisogna chiedere a mamma o papà di raccontarla. Sicuramente la sanno.