Il mezzogiorno in campagna
di Giacomo Zanella
Se vi piace questa poesia ringraziate Nonna Giuse. (27 marzo 2007).
È mezzodì.
Sotto l’ombroso noce,
che il gran fusto contende alla vecchiaia,
siede il mendico, e leva la sua voce querula,
a cui d’incontro il cane abbaia.
Dall’abituro, ove al marito cuoce le colte erbette, attraversando l’aia vien con un pane a lui,
che della Croce lento il segno si fa,
la pia massaia.
Quei pone sulle tremule ginocchia
iI picciol don che lo farà satollo.
Razzola intorno la gallina e crocchia;
mentre sostando ed allungando il collo,
alla caduta briciola, che adocchia,
tutto si stende e da di becco il pollo.