Il mio nome, nessuno…
Loredana Bertone
Tratta dal testo inedito "Filastrocche a Briglie Sciolte"
Ciao bambino del futuro,
desideri sapere chi sono?
Per molti, forse tanti, nessuno.
Sono nato in un mondo
che profumava d’amore,
dove ogni colore
aveva un tono iridato:
sapessi, mi sentivo tanto amato!
Poi un giorno,
scusa, non ricordo di preciso…
però, ricordo!
Il mondo assunse un colore bigio.
Mi chiesi da innocente:
“Mio bel dolce azzurro dove sei finito?”
Il mondo ahimè assunse un colore grigio.
Cercavo quel bell’arcobaleno sul volto di mia madre,
dentro mi incupivo, perché io proprio non capivo!
Guardavo il mio papà, mi perdevo nei suoi occhi,
cercavo quella luce dei giorni ridenti, ormai passati.
Nel mio cuore di bambino, qualcosa non andava,
il battito era lento… perché più non cantava.
Avevo nel petto un musicante,
che nei giorni lieti
suonava allegramente…
poi un tonfo…
forse qualcosa si è rotto, pensai.
E sul quel mio viso di bambino giocondo,
calò un velo di grigio profondo.
La mia mamma più non vedevo,
qualcuno diceva: “Guarda in cielo e la vedrai!”
Io guardavo e intanto piangevo.
Il mio papà mi teneva per mano,
tutti in fila eravamo.
Quanti bambini come me,
tendevano la loro piccola mano,
cercavano conforto ma ogni cuore era già lontano.
Vidi una casa in lontananza,
pensai ad un caldo camino
che avrebbe scaldato il mio cuore di bambino.
Ci spingevano, andavano di fretta!
Qualcuno piangeva,
qualcuno pregava
e quella piccola speranza
che per un attimo animava la mia anima, si spense.
La paura abitò il mio petto,
ma perché questi uomini pensai, ci fanno dispetto!
Tutti chiusi in quella stanza, stretti stretti…
Ricordo lo sguardo del mio papà
che guardava fuori,
una piccola rosa nasceva tra le spine.
Strinse forte la mia mano,
il mio cuore palpitò,
papà era con me, non avevo più paura.
Mi guardò negli occhi, finalmente lo riconoscevo.
Mi disse: ”Noi rinasceremo, come quella bella rosa,
ed insieme alla mamma vivremo una vita armoniosa”.
Mi addormentai stretto tra le braccia di papà, ero felice
presto avrei rivisto la mamma.
Avevo dieci anni,
ero un bambino…
proprio come te,
bambino del futuro.
Spero tu abbia un mondo migliore,
spero tu possa provare gioia e non dolore.
Per molti, forse tanti,
io non sono nessuno…
Ma tu caro bambino del futuro
non dimenticarti di me,
perché io ero un bambino proprio come te.
Dal cielo ti mando un bacio
possa tu vivere la gioia di un mondo incantato
dove la poesia più bella
si compone di versi d’amore
Per altre poesie e testi sul Giorno della Memoria, cliccate qui!