Il Paese di Fretta
Se vi piace questa poesia, dovete ringraziare Michele (16 settembre 2012).
Vorrei raccontar di un paese un po’ strano
si trova lungo la strada diretta
verso le Marche, in provincia di Fano
si chiama, in breve, paese di Fretta.
Gli abitanti di questa borgata
che ci sia il sole, il vento o il maltempo
corrono sempre – all’impazzata! –
per non rischiare di perdere il tempo.
Nei bar di Fretta, già ben più di venti
restano i piedi persino i preti
e per guadagnare un minuto, i clienti
bevono caffè e thé già zuccherati
Il controllore dei tram di Fretta
invece che andarlo a vedere da ognuno
si limita a controllare il biglietto
più velocemente: per alzata di mano.
“Bravi, ben fatto”, diranno i più scaltri
“Risparmio di tempo, denaro e parola!”
Non fosse che la mania d’andar svelti
ha contagiato infine la scuola.
Infatti a Fretta, ahimè, gli insegnanti
si sono dati un ritmo serrato
per inculcar nelle giovani menti
tutto il sapere che ad oggi ci è dato.
Non solo! Per prender tempo i docenti,
hanno proibito “perché” e braccia alzate
e hanno attaccato cartelli giganti
con sopra scritto “Domande vietate”
Ora: a me pare
che questo modo di ragionare
già in passato si sia dimostrato
se non del tutto, in gran parte sbagliato.
Perciò propongo alla gente di Fretta:
clessidre bandite in tutte le scuole,
almeno li sotto chiave, ben chiuse.
Poi ognuno faccia un po’ ciò che vuole,
anche se è vero e lo sarà sempre
che ci vuole tempo a imparare le cose.