Il mio pappagallo conosce le lingue
e in mezzo agli altri lui si distingue:
è giallo, blu, con dell’arancione,
ascolta la radio e la televisione
per poi ripetere il telegiornale
pari pari, tutto uguale.
Dopo pranzo si legge un quotidiano
poi mi sussurra piano piano:
“Le notizie sono sempre le stesse,
trite, ritrite, bollite e lesse!”.
Il mio pappagallo si toglie gli occhiali
se vuole dormire e piega le ali
poi indossa il pigiama azzurro a pallini,
dorme e fa tanti sogni carini.
Il giorno dopo me li racconta
ma io mica sono poi tonta:
quei “sogni” li legge sul mio sussidiario
oppure sui libri di Marina e di Mario.
Il mio pappagallo… Io non ce l’ho
ma verrà il giorno che lo comprerò!

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