Il regno delle fate

Simona ci manda questa fiaba scritta dalla piccola Greta di 9 anni (24 marzo 2010).

IL REGNO DELLE FATE
C’era una volta una bambina che si chiamava Milla, abitava nella città di Gardenia e aveva un sogno: diventare una fata.
Sua mamma, la signora Boggin, le diceva che le fate non esistono, o meglio, che esistono solo nei sogni.
Un giorno Carolina, la signora delle pulizie che conosceva il grande desiderio di Milla, le regalò un medaglione azzurro e rosa e le disse: “Questo medaglione è quello delle fate, il più potente contro la magia nera”.
Milla era super entusiasta, andò in camera sua e lo indossò, improvvisamente una luce bianchissima l’abbagliò. Che bello! La luce aveva trasportato a casa sua un unicorno alato. L’animale fatato parlò con Milla e le spiegò: “Le fate ti stanno aspettando, sbrigati, sali in groppa!”
Milla non aspettò neanche un minuto e spiccò il volo verso il cielo. Arrivati fin sopra le nuvole, Milla intravide un Castello di Cristallo e delle fate molto eleganti, avvicinandosi potè ammirare abiti meravigliosi, corone, anelli e collane di diamanti.
Milla atterrò con Charly, l’unicorno, su una pista da pattinaggio, le fate erano nervose perché sapevano che un giorno chiunque indossasse quel medaglione sarebbe diventato una fata. Milla ascoltò le parole delle fate e sembrava che tutto il suo entusiasmo fosse svanito. Tutti sapevano quanto Milla volesse diventare fata; lei ci pensò e ripensò, poi chiese: “Mi potete spiegare cosa deve fare una vera fata?”
Le fate risposero con gran piacere:
“Certo! Una fata, oltre a divertirsi con incantesimi e magie contro la magia nera, deve anche rinunciare ai suoi passatempi e deve sacrificare il tempo con le proprie amiche”.
Milla, improvvisamente, si era decisa: “No, non voglio diventare una fata!”
Le fate rimasero a bocca aperta. Milla spiegò loro che era già abbastanza contenta dei poteri che già possedeva, come l’amicizia, l’allegria e molti altri.
Così Milla, dopo quell’incredibile incontro, tornò a casa da sua madre.

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