Il ruscello

Angiolo Silvio Novaro

Tratta da: Il Cestello - Poesie per i Piccoli - A. Mondadori (Milano, 1928)

ruscello

Leggiamo insieme: Il ruscello di Angiolo Silvio Novaro

C’era una volta un giovane ruscello
color di perla, che alla vecchia valle
tra molli giunchi e pratoline gialle,
correva snello;

e c’era un bimbo che gli tendea le mani
dicendo: “A che tutto cotesto foco?
Posa un po’ qui: si gioca un caro gioco
se tu rimani.

Se tu rimani, o movi adagio i passi,
un lago nasce e nell’argento fresco
della bell’acqua io, con le mani, pesco
gemme di sassi.

Fermati dunque, non fuggir così!
L’uccello che cinguetta ora sul ramo
ancor cinguetterà, se noi giochiamo
taciti qui”.

Rise il ruscello e tremolò commosso
al cenno delle amiche mani tese;
e con un tono di voce cortese
disse: “Non posso!

Vorrei: non posso! il cuor mi vola: ho fretta.
A mezzo il piano, a leghe di cammino,
la sollecita ruota del mulino
c’è che mi aspetta;

e c’è la vispa e provvida massaia
che risciacquar la nuova tela deve
e sciorinarla sì che al sole neve
candida paia;

e v’è il gregge, che a sera porge il muso
avido a bere di quest’onda chiara,
e gode s’io lo sazio, poi ripara
contento al chiuso.

Lasciami dunque” terminò il ruscello
“correre dove il mio dover mi vuole”.
E giù pel piano, luccicando al sole,
disparve snello.

 

ruscello
Immagine tratta dalla Copertina di un quaderno di esercizi della scuola primaria

 

Cestello

 

Il ruscello

 

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18 commenti su “Il ruscello”

  1. luciano di benedetto says:

    mi ricorda l’infanzia bellissima poesia
    il ruscello che parla e risponde al ragazzo

  2. Fabrizio Brioschi says:

    Mi ha riportato indietro di 55 anni…Se non sbaglio l’avevo letta la prima volta su “Il Cervino”, testo per la preparazione agli esami d’ammissione alla scuola media…
    Ora non perdo occasione per citarla e, visto che sono nonno, non mancherò di leggerla a mio nipote.

    1. Michela says:

      Sto cercando quel libro disperatamente da un sacco di tempo per un legame affettivo…. Quanto mi piacerebbe poterlo rileggere e tenere tra le mani….

  3. manola verderame says:

    la prima poesia che mio padre mi ha letto dedicandomi la sua attenzione

  4. anna says:

    E’ stato un mio incubo impararla a memoria per gli esami dalla seconda alla terza elementare (c’erano ancora negli anni cinquanta), però me la ricordo ancora tutta.
    Oggi mi sono venute in mente le “gemme di sassi” e il ricordo era giusto!

  5. Iginio says:

    Fermati dunque….non posso.!.. Così come il ruscello scorre la vita..
    Alla soglia dei 18 Lustri (04/10/1924), il ricordo di 82 anni fa, mi
    sveglia con un pensiero rivolto ad un grande Poeta: Angiolo Silvio Novaro che, con le sue opere mi ha lasciato un meraviglioso segno indelebile.

  6. Geppo Mulé says:

    HO CERCATO PER MOLTI ANNI L’AUTORE DI QUESTA BELLISSIMA POESIA E QUANDO HO SCOPERTO L’AUTORE GRAZIE AD INTERNET HO INIZIATO A NAVIGARE PER 18 ORE AL GIORNO!
    Geppo Mulé

  7. francesca says:

    Anche grazie a questa poesia sono diventata poeta…la so ancora in parte a memoria, dopo tantissimi anni…potenza dei versi!

  8. Franco Innocenti says:

    Avevo 8-9 anni, ne sono passati 62-63, ricordo perfettamente le prime due quartine, ma soprattutto l’amabilità del mio caro maestro. Erano tempi duri, non avevamo nulla e poco da mangiare e vestirsi, le case diroccate, la ricostruzione tardava tardava; cercavamo i bossoli dei proiettili e i rottami di ferro fra le macerie… ma la scuola era tanto bella e conto ancora i miei compagni di classe, le prime letture, il libro Cuore; i bambini ora non parlano più ai ruscelli e non cercano gemme di sassi……

  9. francesca says:

    sono commossa dal ricordo di questa poesia che imparai con la mia cara maestra Tempesta che fu tanto dolce e brava con tutti i suoi alunni e che all’occorrenza ci faceva con fermezza riflettere i nostri sbagli.

  10. Barone Antonio Massimo Massa says:

    Ho sempre ricordato questa poesia fin da quando l’ ho imparata. Avevo 8 anni e ricordo anche a quell’ eta’ la mia emozione quando la rileggevo o la ricordavo. Ancora oggi, a distanza, di tanti anni l’ ho sempre ricordata ed e’ sempre rimasta nel mio cuore. Con l’ avvento della primavera e’ sempre ancora qui presente in me.

  11. Laura says:

    Mia madre, nonstamte la memoria sia un po’ flebile, mi recita qualche tratto ed è bellissimo ….questa poesia e Straodinaria!!!!

  12. valeria castagna says:

    Ho ritrovato la poesia Il Ruscello di Nogaro digitando una frase su Internet… mi sono commossa al pensiero di quanti anni sono passati e l’ho recitata alle mie nipotine. Una piccola gioia riprovata!!!

  13. franca says:

    L’ho studiata in terza elementare nel ’48/49 e l’ho sempre ricordata a memoria. Ma dice “il gregge v’è ” e non “v’è il gregge”.

  14. Alfredo Spadaccini says:

    Sono commosso a tal punto da non riuscire a commentare come avrei voluto, la recito sovente alle mie Nipotine ma dopo alcuni versi, tanta è l’emozione, da non riuscire mai a concludere. Sono passati molti anni, 1948-1949 circa. Ringrazio con un grandissomo GRAZIE e ancora GRAZIE

  15. Antonio Sposito says:

    Imparata a memoria, 60 anni fa era tutto a memoria !! E la ricordo ancora !! Altri tempi, quando ti mandavano dalle suore alle elementari. E le suore erano (ma come era possibile ??) 100 volte piu’ preparate delle maestre !! Ricordo la mia suora in quinta che, rispodendo alla domanda di un alunno ” come fa ad uscire l’ acqua dai rubinetti ?” , si alzo e spiego’ alla lavagna il sistema dei vasi comunicanti !!! Quangte maestre OGGI sarebbero capaci di farlo ?

  16. Claudio says:

    Frammenti di memoria,
    a volte capita si ricompongano come un puzzle.
    Tempi lontani, eppur sembra ieri.

  17. Alberto says:

    58 anni fa l’ho imparata a memoria e mi è rimasta dentro.
    Anche mia mamma, morta 2 anni fa a 101 anni, la ricordava perfettamente. Io la recitavo a mia figlia ed ora ai miei nipotini.
    Che meraviglia

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