Il ruscello

Ecco la poesia di Silvana (22 aprile 2004).

Come un uomo,
il ruscello vive,
scorre e soffre.
Lo agita la brezza
Quando fruscia
Nell’atmosfera.
Il sole
lo scalda
come ogni altra creatura.
E patisce
allorché l’individuo
lo contamina.
Ma il ruscello
non può pronunciare
una parola,
è sempre, là,
denso di tristezza.
Si librano
gli augelli specchiandosi,
ogni tanto discendono
a terra,
sperando di dissetarsi,
ma l’acqua inquinata
può seminare
la morte.
“Povero ruscello,
quanto sei utile,
quanto sei umile;
ma quant’ è grande
il tuo gemere!”

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