Il signor Gennaio e i mesi dell’anno
SilviaStrocche
C’era una volta ai piedi di una montagna un villaggio formato da dodici case, una si trovava in cima al monte e le altre nella valle. Il sole accompagnava ogni giornata, dal mattino alla sera e tutti lavoravano con impegno, portando a termine gli incarichi che dava loro il capo del villaggio, il signor Gennaio.
La casa in cima alla montagna era proprio la sua, egli era un uomo alto, magro con occhi azzurri e capelli lunghi bianchi. Aveva anche una lunga barba bianca che lo rendeva quasi simpatico. In realtà era serio, un po’ maleducato e non amava stare in compagnia. Era un tipo solitario, sempre impegnato a leggere e riposare sulla sua poltrona di fronte ad un grande camino in cui c’era sempre il fuoco acceso. Indossava abiti bianchi e si aggirava per i boschi con il suo bastone.
Un giorno bussò alla sua porta il signor Febbraio e gli chiese aiuto per poter terminare le stelle filanti e i coriandoli da distribuire ai bambini per un giorno speciale. Ma Gennaio, infastidito, gli rispose che non sapeva proprio cosa fare. Così Febbraio tornò nella valle a casa sua e si mise a lavorare senza fermarsi, perché il primo mese dell’anno stava per terminare e poi sarebbe arrivato il Carnevale.
Dopo alcuni giorni bussò alla porta di Gennaio una ragazza graziosa di nome Marzo. Il gelido signor Gennaio le chiese: “Tu chi sei e che cosa vuoi?”
“Sono Marzo – disse la ragazza – vorrei che tu mi scaldassi questi semi, altrimenti la primavera tarderà ad arrivare”. Gennaio le rispose di andarsene, non era compito suo preoccuparsi di far nascere foglie e fiori. La ragazza a malincuore se ne andò, tornò al villaggio e riferì a suo fratello Aprile l’accaduto. Lui si preoccupò anche perché avrebbe dovuto salire in cima alla montagna correndo. Gennaio lo vide nei pressi del bosco e gli domandò: “Perché corri così velocemente? Mi disturbi!”. Aprile rispose che si stava allenando per correre a svegliare gli animali dal letargo quando sarebbe stato il momento, ma impaurito dallo sguardo severo di Gennaio corse via in fretta.
Fu poi la volta di una piccola bimba, che voleva raccogliere delle rose per la festa della mamma. Andò nel giardino della casa in cima alla montagna, dove c’erano rose bellissime e molto profumate. Ma Gennaio la vide ed uscì: “ Chi sei e che cosa stai facendo nel mio giardino, piccola monella!”. Con un filo di voce la bimba rispose: “Sono Maggio. Volevo solo raccogliere i fiori per la mia mamma perché tra qualche mese sarà la sua festa”. L’anziano signore le urlò di andarsene e di cercare altrove, mancava ancora molto tempo alla festa della mamma…
Alcuni giorni più tardi, di buon mattino, Gennaio sentì un rumore vicino a casa sua, si affacciò alla finestra e vide tre bambini che giocavano e ridevano. Subito il signore dal manto bianco uscì a chiedere di allontanarsi. I tre bambini, Giugno, Luglio e Agosto, si stavano davvero divertendo e lanciarono una palla di neve all’anziano signore che andò davvero su tutte le furie. Mentre scappavano Luglio rotolò per terra: “Ahi, che male” – disse il bimbo con le lacrime agli occhi. Allora Agosto parlò: “Signor Gennaio sei cattivo, mio fratello è caduto e si è fatto male. Non aiuti neanche un bambino, hanno ragione a dire che sei maleducato. Giugno aiutami, portiamolo a casa”. Gennaio allora pensò che forse aveva esagerato, i bambini si stavano divertendo perché erano a casa da scuola, stavano giocando come faceva lui da piccolo. Per un attimo Gennaio sembrava avere il cuore tenero, ma immediatamente torno serio, rientrò in casa e chiuse tutte le finestre per non vedere niente, neppure il magnifico paesaggio che lo circondava.
Quando si fece sera, si presentò Settembre a casa di Gennaio, era tornato da poco dal lavoro, prese coraggio e gli disse: “Mio figlio Luglio oggi è stato qui e mi ha detto che lei è sempre molto duro con chi arriva sulla montagna. I bimbi hanno sbagliato ad avvicinarsi così a casa sua e a disturbarla. Non accadrà più”.
Settembre era impaurito, temeva potesse accadere qualcosa a lui e alla sua famiglia. Avrebbe voluto parlare della gentilezza a Gennaio, il capo dei mesi e della valle, ma tornò a casa sua senza dire nulla.
Le giornate seguenti erano trascorse in modo tranquillo per Gennaio, nessuno degli abitanti del villaggio lo aveva disturbato. In effetti c’era un gran silenzio e finalmente il signore dal mantello bianco avrebbe potuto passeggiare, leggere e dormire. Un pomeriggio mentre si addentrava nel bosco vide un uomo, era il suo vecchio amico Ottobre. Gennaio lo chiamò e gli chiese cosa stesse facendo. “Raccolgo castagne e funghi, come va caro Gennaio? Giù a valle si dice che sei un vero maleducato, scorbutico e poco accogliente con chi vuole visitare la montagna ed i boschi”. Gennaio rispose che non era vero affatto, semplicemente in molti lo avevano disturbato. Ottobre gli spiegò che gli abitanti del villaggio erano impauriti e aspettavano le sue indicazioni per poter far scorrere i mesi, le stagioni, i giorni e gli avvenimenti con il giusto ritmo. Gennaio era il capo del villaggio, responsabile di ogni cosa e quindi anche della buona riuscita di feste e tradizioni.
Il vecchio signor Gennaio era dispiaciuto, era così impegnato a riposare e pensare solo a se steso che aveva dimenticato i suoi doveri e le sue responsabilità.
Ringraziò Ottobre e tornò a casa, scrisse un biglietto a Novembre, il vigile del villaggio che avrebbe dovuto aiutarlo a rimettere a posto i ritmi di giorni, mesi e stagioni. Novembre andò da tutti i mesi e li radunò a casa di Gennaio.
Dicembre invece si era fermato a valle per preparare una festa speciale in occasione del nuovo anno che finalmente sarebbe iniziato. Tutti tornarono a casa e si prepararono per tornare in cima alla montagna qualche ora più tardi. Quella sera, con candele profumate e cestini colmi di cibo prelibato, i mesi dell’anno imboccarono il sentiero che portava a casa di Gennaio. Quando vide quelle luci e sentì cantare, il più anziano dei mesi capì di essersi comportato in modo poco carino con gli abitanti del villaggio, che erano invece sempre stati disponibili e pronti ad ascoltarlo per rendere ogni anno sempre migliore. Gennaio accolse tutti con un sorriso, ci fu una festa bellissima, con balli, canti e buoni propositi per ogni giorno. I valori, le tradizioni e le sane abitudini erano tornate ad essere importanti per tutti.
Nonostante le difficoltà che la vita ci riserva, è bello trovare la strada da percorrere per superare i momenti difficili, che servono a dare un senso ancora più profondo ai momenti di felicità.
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