Il tarlo, l’orologio e il grillo
Franco Bianchi (Sancio Pancetta)
Tratta da: Strofette da passeggio (Antonio Vallardi Editore - 1955)
Leggiamo insieme: Il tarlo, l’orologio e il grillo di Franco Bianchi (Sancio Pancetta)
Il tarlo e l’orologio,
che hanno le stesse piccole vocine,
bisticciano tra loro senza fine.
Della sua voce l’un faccea l’elogio
e del lavoro suo: “Sono pur bravo!
Crìcrì crìcrì,
io, come un minatore,
proseguo la bell’opera di scavo,
cantando, a tutte l’ore,
E nel cuore del vecchio canterano
estendo piano piano
la rete delle mie
grandiose gallerie”.
“Tictì, tictì, tictì!
– l’orologio dicea – Sciocco mestiere!
Opera di cocciuta distruzione!
Io con la voce mia
muovo le sfere,
segno l’ore cattive e quelle buone.
Io sono come il direttor d’orchestra
della vita che fugge
E il mio tictì sollecita o rincuora
la gente che lavora”.
“Baie solenni – il tarlo soggiungea –
Io lavoro sul sodo
e il legno rodo
e nel lavoro mio sono sincero:
tu, con manovra più coperta e rea,
con quel tictic leggero
rodi il tempo, che val ben più del legno,
e a tanti poveretti
la morte affretti!”.
“Taci! Tu di parlarmi non sei degno,
Tictì, tictì, tictì!”.
povero verme nemico del dì!
“Io sarò verme, e tu? Rigido ordegno,
voce sgradita
D’un meccanismo privo della vita!
Cricrì, cricrì, cricrì!”.
Il grillo, che di sotto al focolare
li stava ad ascoltare,
stanco alfine una sera
intervenne: “Ma fatela finita!
La vostra lieve voce,
anzi il vostro implacabile stridìo
ha un non so che di atroce.
Udite: faccio anch’io
cricrì, cricrì, miei cari; ma soltanto
a sera, che l’intera famigliola
è intorno al focolare.
Non è, la mia vocina,
stridìo d’un ingranaggio senza pace
o rodio di mandibola vorace:
è un breve canto
che gli animi consola,
nel dolore, nella noia,
e la gente, che fo meno infelice
mi ascolta e benedice.
Oh, ciò che vale questo:
mettere un po’ di canto, un po’ di gioia
in ogni the.
Vano rumore è il resto.
Cricrì, cricrì!”.
Tratta da: Strofette da passeggio – Antonio Vallardi Editore (1955) – Autore: Franco Bianchi (Sancio Pancetta) – Illustrazioni: Arturo Bonfanti