Il triangolo Paiù

A. Testa

Se vi piace questa canzone, che partecipò alla 32° Edizione dello Zecchino d'Oro (1989), dovete ringraziare Maurizio (1 settembre 2002).

Il Paiù era un triangolo
tre lati più tre angoli
ma si sentiva nobile
voleva un lato in più.
Si fece fare un abito da parallelepipedo
ma tutt’e due le maniche
gli scivolavan giù!

Paiù Paiù Paiù
tri…an…go…lo sei tu
Paiù Paiù Paiù
né di meno né di più.

Le sfere rotolavano
in terra dal gran ridere
dicendogli
“Nessuno c’è più stupido di te”
E lui ch’era un triangolo
piuttosto suscettibile
architettò di uccidersi gettandosi nel Po.
Ma nello smog lui si smarrì
e si fermò per piangere
vicino a un’automobile che non andava più…
Ma nello smog lui si smarrì
e si fermò per piangere
vicino a un’automobile che non andava più…

L’autista corre a prenderlo
di rosso poi lo verniciò
così deviando il traffico la macchina salvò.
Paiù si sentì utile e si asciugò le lacrime
e d’essere un triangolo mai più si vergognò.

Paiù Paiù Paiù
tri…an…go…lo sei tu
Paiù Paiù Paiù
né di meno né di più.

La storia del triangolo non è poi tanto stupida
morale: “Ma che male c’è se ognuno è quel che è?

Paiù Paiù Paiù
chissà che male c’è
Paiù Paiù Paiù
ognuno, ho detto ognuno,
proprio “ognuno”, è quel che è.

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