Il vecchio mago

Chiara (nella foto) manda questo racconto (7 gennaio 2002).

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C’era una volta un mago, vecchio, barbuto, un poco antiquato ma molto, molto forte e potente.
Esso era il capo di ogni congrega di streghe, maghi, stregoni e maghe.
Era molto appassionato di collezioni, infatti, possedeva cappelli, sfere di cristallo, dischi del suo gruppo preferito, “GRUPPO MAGICO” , ma anche altre cose, di ogni tipo.
Era solo, molto solo. Però in passato rendendosi conto della solitudine, il vecchio mago aveva acquistato un cane, anzi una serie di cani da guardia che si erano buttati là per terra morti, per mancanza di cibo e acqua.
Così il povero ( mica tanto “ povero “ ) mago si era rassegnato e così aveva comprato (via praticato magia ) un pesce rosso ed un gatto senza rendersi conto delle conseguenze ( che voi già immaginate ), così li lasciò alla loro vita. Due giorni dopo uscì dalla casa con una cosa rossa in mano ( per lo più bianca ) era la carcassa del pesciolino.
Così decise di tenersi il gatto. Ma anche quella creatura … poveretta ( brr meglio non pensarci ).
Un giorno alla sua porta bussò un giovane ragazzo di quasi vent’anni che voleva un lavoro come servo, cacciatore, ma magari bastava anche solo un riparo ed una tazza di minestra calda.
Il mago però, approfittatore com’era, visto che non aveva nessuno, condannò il ragazzo a fare il servo per sette anni attraverso un contratto.
Il ragazzo per avere quello che voleva ( stipendio, riparo e cibo) disse che accettava, ma non si aspettava che il padrone gli avrebbe fatto nella schiena un bel timbro di fuoco per far vedere che il prigioniero era di sua appartenenza .
Passarono quattro lunghi anni al buio, alla noia, quando il portentoso ragazzo si stufò di non poter vedere cosa vi era dietro quella porta che gli era stato proibito di aprire.
Così l’indomani quando il mago fu uscito di casa per la sua solita passeggiata, insieme al suo gatto di nome “Olivia”(perché aveva un pelo olivastro), il ragazzo che si chiamava Oscar andò verso la porta dove vi era scritto sopra, a lettere cubitali – NON ENTRARE ( PRIVATO ) – e circondato da un cartello in cui era scritto:- Qui dentro vi sono ALLARMI POTENTISSIMI. Ma Oscar non curandosi dei cartelli aprì la porta ed entrò. Non scattò nessun suono o botola per allarme.
Oscar accese la luce ed urlò ( appena vide cosa vi era dentro la stanza) : – perbacco che cose splendide!!
Ecco perché il mago era geloso e le custodiva così bene – .
Ma ad un certo punto sentì aprire dietro le spalle il grosso portone e fece appena in tempo ad uscire e a chiudere dietro la stanza perché se no chissà cosa succedeva… Oscar aveva molta paura del mago!!!!!!!!
Ma non si ricordava che il mago possedeva tante sfere di cristallo che funzionavano da telecamera, perciò potevano raccontare l’accaduto, ma per fortuna il mago non scoprì nulla.
Il giorno dopo Oscar ritornò nella stanza e prese un po’ di cimeli del vecchio mago, tra questi vi erano un tappeto volante ed una candela – tempo che permetteva di viaggiare nel passato.
Poi vi erano alcune pozioni e tanti ingredienti. Così ordinò al tappeto volante di partire ed andò, raccolse al “volo” nella borsa quello che gli occorreva per compiere la sua missione, sconfiggere il potente dragone che aveva rapito la sua fidanzata.
Questo dragone si credeva il più forte, potente, bello e importante “uomo” della terra, anzi dell’universo intero.
Esso abitava in un paese lontanissimo, all’altro capo del mondo, ma con il tappeto volante, Oscar, sarebbe arrivato in un battibaleno, a parte qualche fermata extra.
Arrivò al bellissimo e magnifico castello del dragone e sentì le urla della sua ragazza che gridava, urlava, gridava e urlava a più non posso, finche non finiva la voce (cioè mai)…
Il dragone cercava di calmarla con ricatti, pozioni, ma nulla funzionava.
Oscar bevve così la pozione che faceva diventare un piccolo uccellino e volò nella stanza della ragazza, si trasformò in un cavallo, prese la ragazza e saltò giù dalla finestra salvandola.
Poi il ragazzo sfidò il dragone a immergere una pietra nell’acqua e a farla sgocciolare fino all’ultima goccia . Così dal suo zaino, prese una spugna che assomigliava ad un sasso, la immerse nel lago e la schiacciò, facendola asciugare tutta. Il dragone credendo che il giovane fosse così potente, formulò un incantesimo magico ed indovinate in chi si trasformò ?
Si proprio nel vecchio mago che, stupito della furbizia del ragazzo svelò il segreto.
Esso aveva inscenato tutto il fatto proprio per mettere alla prova il ragazzo.
Così, Oscar, felice di aver dimostrato al mago quanto era furbo disse al mago che aveva visto l’albero genealogico della famiglia e aveva scoperto che il mago era proprio suo nonno.
Così la famiglia visse felice e contenta per sempre.
I ragazzi fecero dei figli e la speranza del mago, che era quella di prolungare la stirpe della famiglia, si avverò. Così finalmente vissero veramente felici e contenti.

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