Il vento
Ignazio Drago
Leggiamo insieme: Il vento di Ignazio Drago
Pascolava per il celeste prato
l’armento delle nuvole sbrancato.
Irato, a ricercarlo, giunge il vento
con gran seguito di foglie gialle
e tanta polvere sopra le spalle.
Lo radunò, sbuffando, a poco a poco;
e poi malvagio tutto in un momento
con un guizzante staffile di fuoco
lo spinse rotoloni alla montagna.
Così basso da sentirselo addosso
pareva il cielo una grande lavagna
e a tratti vi scriveva chi sa che
quello staffile che guizzava rosso.
Invano supplicava la montagna
sotto la furia del barbaro re.
Schianti non valsero di rami, né
urlante strazio di fronde; ci volle
un picchiar sodo di grandine, un folle
ed improvviso grandinar dirotto.
Allora il vento si fermò sorpreso:
un poco s’agitò, perdendo peso;
e poi gemendo s’afflosciò di botto.