Il viaggio della pioggia

Antonia Scaligine

Sergio ci invia questa poesia ( 3 settembre 2010).

Dalle nubi scendo
su case e giardini mi spando
a goccioline cado
per monti e valli vado
sembrano gocce di lacrime
o pungente lime
panini crostini
dai colori turchini
Se un lampo improvviso le sorprende
diventano tremanti e tremende
e non basta l’ombrello
e non vola l’uccello
Io sono la pioggia
che ovunque si poggia
rattristo i cuori
e ai fiori tolgo i colori .
nascondo il sole
alle aiuole e al girasole
sono sempre in viaggio
lavo e allago il villaggio
bagno monti ,
strade e ponti
case , piante,
e tutta la gente
che bello
divento ruscello
quando tra sasso e sasso
faccio tanto chiasso
cado a catenaccio
divento ghiaccio
in fiocchi di neve
divento silente e lieve
Discendo in pianura, pian piano rallento,
mi allungo, mi allargo, un fiume divento.
nessuno mi può più fermare
una goccia può diventare mare

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