In fondo al mare, nel nulla

Questa è la fiaba di Cristina (23 febbraio 2011).

C’era una volta, nel paese di Capaci, Felice Lo Dico, un bimbo avventuriero e impavido. Viveva su una barca che ancorava ogni giorno in un posto nuovo, in mezzo al mare.
Egli era convinto che per essere felice doveva essere senza pensieri, lasciandosi alle spalle ciò che non serviva più e i problemi, e che nel nulla erano nascoste tutte le gioie del mondo.
Felice Lo Dico amava il mare, gli avevano detto che lì c’era il nulla. Quando pensava agli altri bimbi si dispiaceva per loro perché erano prigionieri dei muri delle case e uscivano poco, che noia.
Felice Lo Dico tutte le mattine si tuffava nel mare, e lì sognava e giocava, voleva essere un pesce per vivere mille avventure. Un giorno all’improvviso il mare lo pescò ed egli con gran stupore scoprì un mondo nuovo, colorato, popolato da tanti animali marini; alghe, coralli, spugne, stelle marine, granchi, pesci, polipi, cavallucci marini… A pescarlo era stato un pesce rosso che era curioso di vivere come un bimbo per capire cosa si provava a correre nei prati e annusare la margherite. Il pesce rosso gli propose di andar con lui in cerca della sirena Allegra Canta, una creatura magica, che col suo canto era capace di realizzare i sogni. In cambio però lui la doveva liberare dallo squalo, che l’aveva rapita, perchè la tristezza le impediva di cantare. Così i due partirono verso l’isola dei miracoli, dove viveva lo squalo. Il mare era calmo, il cielo sereno, il tragitto breve, in un sol giorno sarebbero potuti arrivare, ma un gruppo di delfini che pensavano solo a giocarefece perder loro tempo indicando la strada sbagliata. Per fortuna, una Balena domandò loro chi stessero cercando, accorgendosi del loro senso di smarrimento, e visto che lei doveva andare la vicino li accompagnò. Arrivati Felice Lo Dico costrui una gabbia, con i rami che aveva conservato per fare il focolare, e con i lacci delle scarpe, la legò per bene. Le sbarre della gabbia erano grandi per i pesci, ma non per lo squalo, così il pesce rosso fece da esca, tanto sapeva che poteva scappare. Quando la trappola fu pronta la gettò in mare, lo squalo che aveva tanta fame, balzò verso il pesce rosso e rimase intrappolato e a stomaco vuoto. Finalmente la sirena Allegra Canta era felice, perchè era di nuovo libera e perchè lo squalo aveva avuto la punizione che meritava. La sirena Allegra Canta realizzò i sogni di Felice Lo Dico e del pesce rosso. Da quel giorno Felice Lo Dico e il pesce rosso controllano che nessuno soffra, puniscono i cattivi per farli diventare buoni. Mentre la sirena Allegra Canta realizza i sogni di tutti i bimbi buoni. Finalmente sono tutti contenti, sanno che ogni giorno possono essere diversi, un giorno pesci, un giorno, bimbi, un giorno uccelli … E ogni giorno è un nuovo giorno, e la noia non esiste più.

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