Son piccin cornuto e bruno
Giovanni Prati
Ecco l'indovinello inviato da Loretta (17 marzo 2006)
Son piccin cornuto e bruno
me ne sto tra l’erba e i fior
sotto un giunco o sotto un pruno
la mia casa è da signor!
Per leggere il testo completo di questa filastrocca, cliccate qui!
Risposta
Con tutto il rispetto per Loretta, ma quella è la poesia di Giovanni Prati (1814-1884)
Il grillo
Son piccin, cornuto e bruno;
me ne sto fra l’erbe e i fior:
sotto un giunco o sotto un pruno
la mia casa è da signor.
Non è d’oro e non d’argento,
ma ritonda e fonda elI’ è:
terra è il tetto e il pavimento,
e vi albergo come un re.
Se il fanciul col suo fuscello!
fuor mi trae dal mio manier,
in un picciolo castello
io divento il suo piacer.
Canto all’alba e canto a sera
in quell’atrio o al mio covil;
monachello in veste nera
rodo l’erbe e canto apriI.
So che il cantico d’un grillo
è una gocciola nel mar;
ma son mesto, s’io non trillo:
deh! lasciatemi cantar.
So che, al par dell’altra gente,
se il destin morir mi fa,
un fratello od un parente
sepoltura a me non dà.
Pur, negletta e fredda spoglia,
se nel prato io morirò,
là sull’orlo alla mia soglia
anche morto un re sarò.
Il re buono, il re piccino
fiori ed erbe avrà per vel,
ed avrà per baldacchino
sulla testa il roseo ciel.
Grazie Agostino per la precisazione! Abbiamo pubblicato il testo che ci hai inviato qui: https://www.filastrocche.it/contenuti/il-grillo-2/
Grazie mille, è proprio la poesia del mio tempo delle elementari che cercavo
Tutta per intero non l’avevo mai sentita è bellissima col suo nostalgico sapor dei vecchi tempi.
Ed ho pronta una nipotina di 3 anni a cui insegnarla. Un nonno felice!
Non l’avevo mai vista tutta, non sapevo.
Bella!