La buona stella

Fulvia Degl'Innocenti

C’era una volta una regina che da tempo attendeva invano l’arrivo di un figlio. Un giorno, passeggiando nel bosco, vide una strana luce provenire dal tronco cavo di un albero. Incuriosita si avvicinò: dentro, avvolta in un drappo di seta, c’era una bellissima bambina, bianca e luminosa. La regina la portò con sé al castello e la chiamò Stella.
Stella crebbe e divenne sempre più bella e splendente. Aveva un sorriso incantato, e si muoveva leggera lasciando dietro di sé una scia luccicante che rinvigoriva i fiori dei prati, ammansiva gli animali ribelli e i bimbi capricciosi, e portava la gioia nei volti di tutti.. La regina era felice, ma l’origine misteriosa della sua figliola gettava un’ombra sul suo cuore.
I suoi presentimenti una notte si avverarono. Dal cielo, all’improvviso, si srotolò un lungo tappeto di stelle.
“Non spaventarti, mamma”, disse Stella, “sono le mie sorelle che mi riportano a casa”.
“Ma è questa la tua casa!”, tentò di protestare la regina.
“Io sono la figlia del Sole e della Luna, rapita quando ero appena nata da un astro ribelle, e nascosta qui sulla Terra. Per anni la mia famiglia mi ha cercata invano, e finalmente mi ha ritrovata. Lasciami andare e sarai benedetta per l’amore che mi hai donato”.
Stella si incamminò sul tappeto di stelle fino a quando si confuse con gli altri punti luminosi del cielo. Nove mesi dopo la regina ebbe il bambino che tanto aveva atteso. Su di lui, dal cielo, avrebbe sempre vegliato una buona Stella.

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