La cena del vecchio fru

Mamma Orsetta manda questa filastrocca (18 gennaio 2002).

Un giorno il vecchio, astutissimo fru,
un vero gufo di nome e di fatto,
per cena volle un nuovissimo piatto
e un ratto grosso cosi’ si cerco’.
Cerco’ tra i muschi, dentro le tane
e finalmente qualcosa trovo’.
Era soltanto un topino, pero’,
che non valeva un boccone di pane.
Ciononostante decise ugualmente
di festeggiare quel piatto a dovere:
prese coltello, forchetta e bicchiere
con quel suo fare pensoso e silente.
Ma quel topino frattanto implorava:
“non mi mangiare, non mi condire!
Ho tante cose importanti da dire!”
Squittendo querulo, lo supplicava.
“Avanti, parla, presto racconta”,
gl’intimo’ allora il saggissimo fru.
“Hai tre secondi di tempo, non piu’
e in questi casi, sai, il tempo conta!”.
“Seguimi, allora!”, gli disse il topino,
e svelto svelto condusse il nemico
verso un pertugio scurissimo e antico.
“Vedi qua dentro, in questo buchino?”
disse il sorcetto con fare curioso.
“c’e’ un talismano, se vuoi te lo dono
e’ custodito all’interno di un trono
ed ha un potere davvero prezioso,
specie per te che di giorno non vedi.
Fa veder meglio di un paio di occhiali
perche’ mi tieni cosi’ e batti le ali?
Io vado e torno e vedrai che mi credi.”
Convinto, il vecchio astutissimo gufo
lo lascio’ andar, ma invano aspetto?,
Che’ quel topino mai piu’ ritorno’
fuor da quell’antro scavato nel tufo.
Quanto furente era fru non si dice,
ma tu, in cuor tuo, non ti senti felice?

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