La coccinella a puntini
Elena Giulia Ghelardini
«Dobbiamo dir, per esser sinceri
che nessun vuol dei puntini neri
pensate pur che io sia patetica
ma un problema per me è l’estetica!
Sono ancora molto scossa
per non esser tutta rossa.
Vorrei saper chi mi ha dipinta
senza badar all’unita tinta
e mi ha messo qua e là
dei piccoli, neri pois…
è forse per me proibito
aver un aspetto più gradito?»
Così, mentre su una foglia si posava
con queste parole si confidava
e l’amico un po’ distratto
cercò di risponderle con tatto:
«Sai, da sempre son tuo amico
un po’ riservato, un po’ pudico
ma stasera lassù, la luna
spero mi porti un po’ di fortuna… »
Così cauto, il timido insetto
disse ciò che non le aveva mai detto
non controllando più le parole
che cominciaron a uscir dal cuor da sole:
«Dicevo che da sempre siamo amici
ma potremmo esser più felici
non sai quanto tu sia bella
oh mia amata coccinella.
Forse ti sembrerà strano
ma i tuoi puntini, io li amo.
Che la tua tinta non sia unita
per me è cosa assai gradita.
Non è un problema il colore
soprattutto quando c’è l’amore!»
La coccinella, immobile, impietrita
aspettava che la dichiarazione fosse finita
e lui non stentava a proseguire
ancora tutto aveva da dire:
«Stando con te, su questa foglia
sperando che anche tu lo voglia
ti vorrei proprio domandare
se mi vuoi anche tu sposare»
La coccinella, con un nodo in gola
cercò di proferir parola
così riprese, emozionata:
«La tua proposta è accettata!»