La collanina di Re Carlo
Ecco il racconto di Rossana Costantino. (17 gennaio 2008).
Un giovane dottore di nome Paolino si era innamorato di una ragazza bionda che non aveva ancora capito che mestiere voleva fare.
Il ragazzo era rimasto colpito dal sorriso della ragazza, e dai suoi capelli biondi.
Ogni mattina, prima di andare a lavorare, Paolino passava dal paesello della ragazza per vederla uscire di casa e per poter ricevere un suo sorriso, e quando la ragazza lo degnava di una minima attenzione, Paolino toccava il cielo con un dito.
Un giorno il dottore vide piangere la sua bella perché quella aveva perso il suo gatto Batuffolo.
Il giovane era molto dispiaciuto, e non sapeva come fare per consolare la sua splendida ragazza.
Il gatto Batuffolo non si trovava da nessuna parte, e Paolino con tutto il cuore avrebbe voluto regalare qualcosa di prezioso alla sua bella per consolarla ma era impossibile.
Un giorno, stranamente, il dottore decise di andare a pescare per rilassarsi, non era suo solito, ma voleva stare tranquillo in riva al mare in santa pace.
Ad un tratto, mentre se ne stava seduto sulla spiaggia a pensare, notò due occhi azzurri azzurri lo osservavano da lontano.
Paolino non era affatto preoccupato di quella presenza, ma di tanto in tanto si girava indietro per guardarsi le spalle.
Proprio in quell’attimo il dottore sentì tirare forte forte la lenza.
Era un pesce enorme! Con un balzo Paolino tirò su il pesce, ma accadde una cosa inaspettata!
Da dietro arrivò il gatto Batuffolo che si era perso.
Il giovane dottore si era accorto dei movimenti dell’astuto gatto, e si teneva ben pronto al suo attacco.
Finalmente il grosso pesce fu tirato via dall’acqua, e Batuffolo velocissimo lo prese al volo per la coda. Il ragazzo non voleva affatto cedere la sua preziosa preda, ma Batuffolo, a furia di tirare, riuscì ad avere la meglio e ad ottenere quello che voleva. Il giovane dottore, arrabbiato ed amareggiato per essersi fatto soffiare il pesce proprio sotto il naso, inveì contro il ladruncolo gattaccio e lo insultò. Rassegnato, Paolino decise di preparare la lenza per continuare a pescare, ma mentre si affaccendava, scoprì con enorme meraviglia che attaccato all’amo c’era una bellissima catenina d’oro con un diamantino.
Probabilmente il gioiello era dentro la bocca del pesce che gli era stato rubato, e, durante la lotta con Batuffolo, la catenina era rimasta impigliata all’amo.
Il giovane, felice per quanto gli era appena successo, ipotizzò che quella fosse la catenina di Re Carlo che, come diceva la leggenda, l’aveva lanciata in mare perché era stato rifiutato da una donna.
La bella catenina per anni era stata trascinata dalle onde.
Spesso i pesci non pensano a quello che mangiano, e forse il luccichio del gioiello aveva attirato il grosso pesce che infine lo aveva ingoiato. Poco importava per il fortunato dottore come la catenina fosse finita in bocca al pesce, tanto era entusiasta di poter portare alla ragazza il pegno del suo amore.
Paolino, felice come non mai andò sotto la finestra della sua bella per cantare una canzone e darle la collanina di Re Carlo, e mentre tutti scappavano perché era stonato come un campanaccio, la ragazza si tappò le orecchie e lo baciò! In quel momento, sornione, tornò anche Batuffolo!