La continua lotta tra il DOVERE e il PIACERE
Ecco una composizione di Gaia, della Classe V A, della S.E.S. "Rio De Janeiro" di Roma (24 luglio 2002).
Ogni giorno, il piacere e il dovere stanno in continua lotta: sono due rivali che lottano fra loro e tentano di tutto per convincere una persona.
Spesso, prima di fare qualcosa, io sento dentro di me due voci: una mi consiglia di rispettare le regole, di seguire quello che mi dicono i genitori o le Maestre, l’altra invece mi dice di fare quello che voglio, ciò che mi piace.
Una volta, quando ero piccola, mamma mi aveva detto di rimanere vicino a lei, ma io, vedendo due bambine giocare con l’acqua della fontana, volevo andare con loro.
Dentro di me c’era una vocina che mi diceva:
“Vai, vai che ti divertirai!”
E un’altra più saggia:
“Non andare, ubbidisci alla mamma!”
Alla fine, mi allontanai dalla mamma, perché ero troppo presa dalle bambine e dall’acqua.
Sicuramente, a Pinocchio, un burattino di legno, è capitata la stessa cosa.
La Fatina aveva detto a Pinocchio di andare a Scuola, però a lui non andava, perché preferiva giocare ( come certe volte capita a me ).
Pinocchio, però, per non recare un dispiacere alla Fatina, andò a Scuola e diventò il più bravo.
Un giorno, però, in classe, arrivò Lucignolo che fece il verso della pecora e il Maestro lo cacciò fuori ; così fece anche Pinocchio, perché voleva stare con il suo amico.
Lucignolo e Pinocchio, così, andarono nel “Paese dei Balocchi” dove mangiarono zucchero, si divertirono da matti ma, alla fine, diventarono asini.
Quella volta che mi lasciai trasportare dal piacere di giocare e non ubbidii, la mamma mi fece una bella “ramanzina”.
Se avessi ascoltato la voce della coscienza, mamma non mi avrebbe fatto la “predica” e io sarei stata più ubbidiente e responsabile.
Certo, è molto difficile per noi bambini seguire le regole e ubbidire, così come è stato difficile per Pinocchio trasformarsi da burattino di legno in bambino vero.