La Festa di Natale

Ecco la poesia di Collodi che gli alunni della Classe Quarta del Collegio Vergini di Gesù di Castiglione delle Stiviere ha riadattato. (14 dicembre 2007).

Questa che vi sto per raccontare
è la vera storia di Natale
di Ada, Alberto e Luigino
e di un povero bambino.
Con tre figli la contessa vedova restò
e in una villa di campagna si ritirò.
Il cavallo di Luigino
ha un piccolo problemino,
quello di essere un legnetto
piccolo e imperfetto.
Per Alberto la cosa più bella
era la marionetta di Pulcinella;
alzava le braccia quando lui desiderava,
ma aveva il difetto che non parlava.
Con i soldi risparmiati
dalla mamma a lui donati
a Natale il salvadanaio romperà
e a Pulcinella un bel vestito comprerà.
Ada, con i suoi soldini,
pensò di comperare alla bambola dei vestitini,
mentre Alberto a Pulcinella vuol comprare
una giubba d’oro da indossare.
Nei dintorni della villa
dove i bimbi han passeggiato
si ritovan improvvisamente
davanti a un piccolo caseggiato.
Un bambino mezzo nudo
chiede un pezzo di pan crudo,
zio Bernardo cattivone
gli tirò lo zoccolone.
I bambini casualmente tiran fuori dal taschino
un pezzetto di panino da donare a quel bambino.
Alla villa ritornarono
e dispiaciuti alla mamma raccontarono,
ma dopo tre giorni nessuno più si ricordò
e sotto le coperte ogniuno si consolò.
L’ortolana Rosa
che mai si riposa
incontra Alberto e lo lascia stupito
dicendogli che il bambino da lei è custodito;
l’orco Bernardo è partito
e per il bambino l’incubo è finito.
Alberto chiede a Rosa se si possono ritrovare
domani alla stessa ora per poter di nuovo parlare.
Finalmente il grande giorno è arrivato
da tutti tanto desiderato;
il salvadanaio si può aprire
e contare tutte le lire.
Ada trovò undici lire
perchè la mamma stette a sentire;
dieci lire trovò Luigino più del piccolo Albertino
che nove lire e mezzo trovò
perchè molto poco studiò.
“Ora con questi soldi potete comprare
qualsiasi cosa fino alla pasqua di Natale”.
Chi meglio di loro i soldi spenderà
dalla mamma un bacio riceverà.
Ecco Rosa, una donna molto generosa
che nell’andarsene disse orgogliosa:
“lei ha pensato tanto alla carità
e vedrà che Dio la benedirà”.
La mamma chiama i bambini:
“come avete speso i vostri soldini?”
Luigino il più grandino
porta su il suo cavallino
e alla mamma fa guardare
quella gualdrappa spettacolare,
ma la mamma non acconsentì
per un cavallo di legno così.
Ada della sua bambola fece vedere
le scarpette nuove tutte nere.
La bambola di Ada è piena di stracci
e la mamma non approva
quelle scarpe nere con i lacci.
La mamma ad Alberto chiese:
“le nove lire e mezzo, come le hai spese?”
Lui rispose a mezzo fiato:
“non ricordo cos’ho comprato”.
In quel momento si sentì bussare
e alla porta poi suonare;
era l’ortolana Rosa
sempre molto operosa
che teneva per mano un bambino
con un bel vestitino.
Rosa alla contessa raccontò
che il bambino suo non era però
ma lei lo amava con tutto il cuore
e con tanto amore.
Grazie ai soldi di Albertino aveva vestito
quel bambino infreddolito.
A quelle parole Alberto rosso diventò
e dalla sala arrabbiato scappò.
La contessa entusiasta Alberto cercò
e trovandolo, non uno, ma cento baci gli donò.

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