La filastrocca di Pinocchio: 09 – In prigione
Testo di Gianni Rodari - Illustrazioni di Raul Verdini
Gli autori hanno pubblicato questo Pinocchio a puntate, tra il 1954 e il 1955, sul giornale per ragazzi "Pioniere". Questa divertente filastrocca non vuole essere altro che una fedele traduzione in immagini e poesia del famoso racconto collodiano. Una semplice interpretazione, un omaggio a Collodi (e in alcuni versi anche un omaggio al signor Bonaventura!).
"La filastrocca di Pinocchio" è disponibile in un volume di Einaudi Ragazzi
Leggiamo insieme: La Filastrocca di Pinocchio – Capitolo 09
Qui continua, aprite l’occhio,
l’avventura di Pinocchio
che riposa nel suo letto
senza il minimo sospetto.
Mentre sogna, il grullerello,
di ducati un alberello,
lo deruban di soppiatto
Donna Volpe e Messer Gatto.
Dà Loreto, con malizia,
a Pinocchio la notizia:
“Del tesor due buoni amici
ti han lasciato le radici…”.
Va l’afflitto a far lamento
dell’infame rubamento:
va a lagnarsi col pretore,
ch’è un gorilla di buon cuore.
Con saggezza e con prudenza
lo scimmion dà la sentenza:
“Ti sei fatto derubare?
Fil dritto al cellulare”.
O giudizio sorprendente:
va in prigione l’innocente…
E in prigione, ahilui, rimane
mesi quattro ad acqua e pane.
A salvarlo un’amnistia
vien alfin di prigionia:
escon ladri con furfanti,
e Pinocchio esce tra i tanti.
Per tornare dalla Fata
egli spicca una volata.
Viva ancor la troverà?
Volta il foglio e si saprà.
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