La filastrocca di Pinocchio: 28 – Grazie al Tonno
Testo di Gianni Rodari - Illustrazioni di Raul Verdini
Gli autori hanno pubblicato questo Pinocchio a puntate, tra il 1954 e il 1955, sul giornale per ragazzi "Pioniere". Questa divertente filastrocca non vuole essere altro che una fedele traduzione in immagini e poesia del famoso racconto collodiano. Una semplice interpretazione, un omaggio a Collodi (e in alcuni versi anche un omaggio al signor Bonaventura!).
"La filastrocca di Pinocchio" è disponibile in un volume di Einaudi Ragazzi
Leggiamo insieme: La Filastrocca di Pinocchio – Capitolo 28
Qui continua, aprite l’occhio,
l’avventura di Pinocchio
per salvar papà Geppetto
nuota e nuota il poveretto.
Ma la riva non si vede
e Pinocchio è stanco … cede …
Per fortuna a mezza via
trova aiuto e compagnia.
Anche il Tonno, adesso adesso,
scappò via senza permesso
dal tremendo Pescecane
per cercare acque più sane:
dei tapini sente pena
e li prende sulla schiena.
Ah, che comodo, che bello
navigar su un tal battello!
In breve ora il Tonno arriva
col suo carico alla riva
ed in cambio dell’aiuto
non accetta che un saluto.
Quando il vecchio e il burattino
si rimettono in cammino,
sul sentier, mogi e tremanti
stan due strani mendicanti.
“Triste fine avete fatto,
Donna Volpe e Mastro Gatto…
Ma su allegri: ancora c’è
qualche sciocco come me”.
Chi dà alloggio, o meraviglia,
di Pinocchio alla famiglia?
Ma guardate: è vecchio Grillo,
vivo, vegeto ed arzillo.
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