La formica pigra

Se vi piace questa filastrocca, risalente agli anni 1940/50, dovete ringraziare Lina (26 aprile 2006).

Un giorno una formica spingeva con fatica
un chicco di frumento portatole dal vento.
Un grillo birichino, cacciando il suo capino
dall’erba appena nata, si fece una risata,
e disse: “Cara amica, sei proprio una formica!
Lavori notte e giorno, ma non ti guardi intorno?
Che forse le farfalle che stanno nella valle
le vedi lavorare dall’alba al tramontare?
Che forse il maggiolino incomincia dal mattino
come fai tu, a pensare che cosa masticare?
Il mondo è tanto bello, su lascia quel granello,
divertiti tu pure fra i fiori e le verzure.
La formichina allora, stette a pensarci un’ora
Poi corse alla casetta che aveva fra l’erbetta
E disse nell’entrare: “Non voglio lavorare,
lasciatemi partire, mi voglio divertire”.
Così quella mattina partì la formichina
Attraversò il praticello e si trovò al ruscello.
E disse: “Come fare? Ormai devo passare!”
Ma ecco rossa e gialla, tra i fiori una farfalla.
“Mia cara farfallina”, gridò la formichina,
“potrei, sopra il tuo dorso, passare questo corso?”
“Figurati se puoi, però detto fra noi,
non sono una formica per far tanta fatica!”
Librarsi insieme al vento che bel divertimento!
Ma ecco un usignolo dal melo arriva in volo.
La farfalluccia crolla le alucce e poi barcolla
Tremante di paura non vola più sicura.
La formichina casca e finisce su una frasca
Dove ha il suo buco un grosso e vecchio bruco.
Il bruco non ci vede e calpesta con un piede
La formichina nera che piange e si dispera,
Ma poi da una ventata la foglia vien strappata
Così la formichina fa un’altra volatina.
La foglia vola e cala accanto a una cicala
Che toglie da ogni male l’antica sua rivale.

Un commento su “La formica pigra”

  1. Lina Pattini says:

    …. dov’è la mia casina?
    E’ dietro quell’ortica, carissima formica,
    a passo di carriera ci sei prima di sera.

    ….. ma dietro l’insalata, che bocca spalancata!
    E’ il rospo, scappa scappa, se nò quello ti pappa!

    …. son io, son io mammina, gridò la formichina.
    Da tutti accarezzata, baciata e perdonata,
    all’alba al sole d’oro riprese il suo lavoro.

    Io ricordo questi spezzoni, riusciremo a completarla?

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