La formica sfortunata

Ecco la poesia di Isabella (3 novembre 2003).

Viveva in un bel prato
fiorito e profumato,
felice e spensierata
la formichina sfortunata.
Era tanto scalognata,
la sua sorte era iellata,
ma non si era rassegnata
a restar sempre schiacciata.
Ogni chicco o briciolina
con fatica raccoglieva,
e di notte e di mattina
la sua casa si faceva.
Ma chissà perché, perché
ogni volta che finiva
e felice e soddisfatta
si sentiva una regina.
C’era il vento, c’era l’acqua
o qualcuno che correva
e la piccola casetta
in un soffio distruggeva.
“Non importa, non fa niente”
si diceva la formica,
“una casa ancor più bella
premierà la mia fatica”
Riprendeva a lavorare
con coraggio e con baldanza,
era piccola e indifesa
ma ne aveva di speranza.

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