La gallinella bianca
seduta sulla panca
sta facendo la calzina
per comare serpentina.

Passò di lì un galletto rosso
che rideva a più non posso.
Passò di lì una cavalletta
che perdeva la scarpetta,
la scarpetta d’oro fino;
passò di lì anche un canarino,
un canarino matto.
Passò di lì anche un gatto,
un gatto con gli occhiali
e con tre bei gambali.

“Gatto gattino
zoppetto e piccino
dove andò l’altro zampino?”.
“Se l’è preso sora rana
per suonare la campana!”.

La campana della sera
che fa dire la preghiera.
Prega tu che prego anch’io
lassù in cielo c’è il buon Dio:
fa la luna, fa le stelle
e cent’altre cose belle.

Din e dan, dan e din
balla l’acqua nel catin.
Il catin va in sette cocci,
se ne fan sette cartocci:
uno a te, uno a me
uno al guattero del re,
uno al mago Biribò,
uno a un altro che non so,
uno a fata topolina
che ha la gala alla codina,
uno a un altro che vuoi tu,
che di cocci non ce ne sono più.

La gallinella bianca
seduta sulla panca
lavora che lavora
non s’è stancata ancora.

Ma serpentina vede e dice:
“Non ho gambe,
che ne fo della calzetta
o comare gallinetta?”.
Ride il gallo, ride il gatto,
ride il canarino matto;
solo piange la gallina
che ha sciupato la calzina.

Chi riflettere non sa
presto o tardi piangerà!

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