La guerra dell’alfabeto
Leggiamo insieme: La guerra dell’alfabeto
Un bel dì, le consonanti
chiuse dentro un abbecedario,
e un pochin insofferenti
al “regime carcerario”,
attaccarono gran lite
con… (bimbi miei udite, udite!)
con le povere vocali
accusate di godere
privilegi eccezionali.
Anzitutto, quel di avere
tanta parte – in cinque sole –
proprio in tutte le parole,
e potere anche far senza
le colleghe consonanti:
“Questa è irriconoscenza,
da egoiste petulanti!”
E così nacque un serio
e bizzarro putiferio.
E all’urlo: “Guerra, guerra!”
(ma: “Grr, grr!”, senza vocali)
con tremendo serra serra,
d’improvviso le arrabbiate
consonanti – con bandiera –
attaccarono l’altra schiera.
Le vocali che son poche,
a quell’urto cadon giù,
poverine, urlando roche:
“Ai, ai. Eh! Oi, oi! Uu, u!”
E, in disordine completo,
va sottosopra l’alfabeto.
Nella lotta assai drammatica,
intervenne il Dizionario,
sopravvenne la Grammatica,
col figliolo Sillabario;
e rimisero la pace
in quel popolo pugnace.
La grammatica, da allora,
conquistò tutte le scuole
da dispotica signora
delle lettere e parole.
Ciò vi spiega perché impera
tanto rigida e guerriera.