La leggenda delle primule
Franco Bianchi
Tratta da: Canzoncine di tutti i mesi - Strofette per ragazzi - Società Editrice Internazionale (Novembre 1954) - Autore: Franco Bianchi (Sancio Pancetta) - Illustrazioni: A. Mossello Guadagni
Leggiamo insieme: La leggenda delle primule di Franco Bianchi
Babbo Sole è riccone, ed un tesoro
ne’ suoi forzieri quell’avaro serba,
ma a luglio gode sparpagliar sull’erba
a manate que’ bei zecchini d’oro:
tra l’ombra dei fogliami li vedete
tondi sul suolo splendere e tremare.
Eh, ma il Nano del bosco con avare
pupille guarda tante mai monete,
e dice: “Qui, perbacco, è la fortuna!
Qui c’è da soddisfar tutte le voglie!”.
E saltella guardingo e le raccoglie
tra l’erbe e se le insacca ad una ad una;
e quando la bisaccia n’è ben gonfia,
fa un buco là nel prato o sul ciglione,
torna a guardarle, poi ve le ripone,
le ricopre, e va via con aria tronfia.
Viene l’autunno, e poi l’inverno viene,
e infin la primavera ecco risorta.
Il nanerello ha la memoria corta
e del tesoro manco si sovviene.
Ma soterra quel dolce oro germoglia,
mette uno stelo e un cerchio di corolle
di un pallid’oro sulle brume zolle
della campagna ancora tutta spoglia;
e sui prati i sui cigli un’altra volta
noi vediamo risplendere a manate
gli occhi di sole della vecchia estate,
d’una più cara estate dissepolta.
E si chiamano primule, quei cari
occhietti d’oro. E questo ci dimostra
che tutto serve sulla terra nostra,
persin, senza saperlo, anche gli avari.
Tratta da: Canzoncine di tutti i mesi – Strofette per ragazzi – Società Editrice Internazionale (Novembre 1954) – Autore: Franco Bianchi (Sancio Pancetta) – Illustrazioni: A. Mossello Guadagni