La lepre e le rane

Jean de La Fontaine

La lepre e le rane

Leggiamo insieme: La lepre e le rane di Jean de La Fontaine

Le lepri, si sa, sono animali molto timidi, ma nel bosco ne viveva una che era più timida di tutte le sua compagne.

Tremava di paura anche se vedeva cadere una foglia. Ogni volta immaginava che chissà quali nemici stessero per saltarle addosso.

“Povera me!” esclamava sempre “Sono sola e abbandonata da tutti! Nessuno che mi difenda! Se almenno potessi avere un po’ di coraggio!”.

Di coraggio, proprio non ne aveva, e trascorreva tremando quasi tutta la giornata nascosta nella tana.

Un giorno stava brucando un po’ di erbetta tenera, quando un leggero rumore la fece trasalire. Era solo una ghianda caduta da una quercia, ma, come al solito, la lepre si sentì in dovere di fuggire.

Mentre scappava verso la tana, passò vicino alla riva di uno stagno dove alcune rane riposavano al sole.

Vedendo passare quella furia, le rane, spaventatissime, si tuffarono nell’acqua.

Allora la lepre si fermò di colpo:
“Come?” pensò “Le rane hanno avuto paura di me? Allora… allora anch’io valgo qualcosa!”.

Apettò un po’ di tempo e poi provò ad avvicinarsi di nuovo allo stagno, facendo un gran fracasso.
Le rane fuggirono ancora.

“Evviva, hanno proprio paura di me!” gridò la lepre quasi non credendo ai propri occhi. Tutta eccitata, si provò a spaventare le rane ancora un’altra volta.

I poveri animaletti non facevano che tuffarsi in acqua, pieni di spavento.

Da quel giorno la lepre non fu più timida come prima, anzi diventò prepotente con gli animaletti più piccoli di lei.

 

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