La mia gemella

Ecco la poesia di Silvana (25 febbraio 2004).

La mia gemella
non ha potuto:
giocare,
studiare
ed uscire con me,
durante
la breve infanzia.
Povera Mariangela,
chissà quante volte
avrà pianto per me,
allorché
vedeva gemelle unite,
e per quanti anni si ripetesse:
“Come sarebbe bello
se Silvana fosse come me!”
rammento
che quando rincasavo,
per poco tempo,
da quel luogo fiorentino
che ci separava,
era tanto felice
e nei suoi occhi infantili
si leggevano
lacrime di gioia.
Ma al momento
della mia partenza,
piangeva
di nascosto da me.
Ricordo, pure,
allorquando,
si recava
a trovarmi in collegio,
poi al momento
del distacco:
s’allontanava
insieme a mamma,
con un groppo alla gola.

“O, cara mia gemella,
io ho sofferto tanto da bimba;
ma anche tu, lo so.
Avevi il cuoricino addolorato;
addolorato quanto il mio!”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Dove vuoi andare?