La pigrizia
Ettore Berni
Poesia tratta da "Poesie per bambini, canti, versi d'occasione, filastrocche, dialoghi, indovinelli, scelti e riordinati da Maria Bersani" - Torino - Paravia, 1930 (Prima Edizione 1899).
Leggiamo insieme: La pigrizia di Ettore Berni
La pigrizia andò al mercato
e un cavolo comprò,
mezzogiorno era suonato
quando a casa ritornò.
Cercò l’acqua, accese il fuoco
si sedette, riposò.
Ed intanto, a poco a poco,
anche il sole tramontò.
Così, persa ormai la lena,
sola al buio ella restò
ed a letto senza cena
la meschina se ne andò.
Fonti delle Illustrazioni:
Prima Illustrazione tratta da: “Festa dei bimbi: libro di letture per la prima classe” di Comassi Mario e Monchieri Lino (La Scuola, 1958). Disegni di Ugo Fontana
Seconda Illustrazione tratta da: “Il mondo è la mia patria: letture per la prima classe elementare” di Alberto Manzi (AVE, 1966). Illustrazioni di Alfredo Brasioli
Terza Illustrazione fonte ignota
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Altre versioni
Buona sera vi chiedo se questa filastrocca
La pigrizia andò al mercato
e un cavolo comprò,
mezzogiorno era suonato
quando a casa ritornò.
Cercò l’acqua, accese il fuoco
si sedette, riposò.
Ed intanto, a poco a poco,
anche il sole tramontò.
Così, persa ormai la lena,
sola al buio ella restò
ed a letto senza cena
la meschina se ne andò.
Finisce qui ? se cosi non fosse potete farmi avere la rimanenza del testo ?
Ringraziandovi anticipatamente vi invio cordiali saluti Giuseppe
A noi risulta completa così come l’abbiamo scritta sul sito. In effetti la storiella della pigrizia è tutta ben descritta nel testo: perde tempo e alla fine va a letto senza cena 🙂 Ma se dovessero arrivarci altre versioni più lunghe e con più strofe, le pubblicheremo di certo sul sito.
inizio uguale poi …. mezzogiorno é già suonato quando a casa ritornò. Spento é il fuoco fredda é l’acqua si sedette e riposò ed intanto… il seguito uguale. Io ho imparato questa versione
La ricordo a memoria da 55 anni
anch’io, ma da … 70 anni!
Io ricordo ..ed il cavolo brucuio’
Ma il mio ricordo arriva ..prese l acqua accese il fuoco…
La prima versione sembra sconclusa quando dice:
“Cercò l’acqua, accese il fuoco
si sedette, riposò…”
E il cavolo che fine fa fatto?
Se l’ha cotto con l’acqua a bollire, avrebbe potuto mangiarlo alla luce del fuoco.
Quindi più consona sarebbe l’altra versione:
“Spento é il fuoco fredda é l’acqua si sedette e riposò ed intanto…”
Quanto meno non ha bruciato il cavolo, come afferma la terza versione.
Le le cose stanno così, mi sembra che la Pigrizia più che stolta sia tonta.
Me la recitava sempre mia mamma – ora ottantacinquenne – quando ero bambina, a causa della mia inguaribile pigrizia. Grazie!